I segni nell'aria
Qualche giorno fa stavo ritrovando dei documenti del il mio progetto del film che si svolge d'estate per cui avrò pure l'aiuto di 3DPRODUCTION per il crowdfunding. Con sorpresa ho ritrovato questa riflessione che in maniera indiretta ha a che fare con il film e forse avevo scritto in un momento di pausa dalla scrittura. Per farmi conoscere meglio l'ho fatta avere anche a MOONPATH, giovane casa di produzione di Rimini che attualmente è interessata ufficialmente al progetto e adesso la faccio leggere anche a voi, per chi vuole.
Mi
trovo seduto al balcone con in testa il mio cappello di paglia e sto
fumando un sigaro in cerca con lo sguardo di qualcosa che mi dica
qualcosa.
Intanto
penso ad un cantante italiano che mi piacerebbe contattare per il mio
film difficilissimo da girare, in sostituzione di Mike Patton, quello
che avevo in mente da vari anni.
All'improvviso
vedo sul marciapiede adiacente alla strada dove abito un uomo fermo
in piedi. E' lo stesso con il quale ogni tanto mi imbatto e ogni
volta rimango stupito perchè mi ricorda molto Mike Patton solo che
questo è molto più basso di statura e sicuramente meno piacente.
Sembra
in attesa dell'arrivo di un autobus infatti lì c'è una fermata, più
distanti da lui anche altri sono in attesa. Arriva una signora con
due tre grandi girasoli avvolti in una carta, non so se sono finti.
Mia madre era molto colpita dai girasoli. A questo punto voglio
proprio vedere l'autobus che arriva e che loro stanno aspettando.
Potrebbe essere una rivelazione per me. Dopo qualche minuto arriva il
numero 4. A Roma mi stava molto simpatica la linea del 4 che mi
portava verso casa di alcuni che conoscevo e faceva il giro di Roma
Sud anzi volevo organizzare un corto proprio ispirato a questo
autobus, cosa che non ho mai fatto. Qui a Lanciano esso porta al
quartiere di Santa Rita che mi ricorda la santa delle grazie
impossibili proprio come il mio film da fare ma in quella zona c'è
anche la multisala del cinema. Di nuovo il senso del cinema e tutti
salgono sull'autobus, anche la signora con i girasoli, tutti tranne
l'uomo che somiglia a Mike Patton che continua ad aspettare fumando
una sigaretta. Fa anche gesti nell'aria e sembra parlare da solo, è
facile che sia andato un poco fuori di testa, l'ho visto quasi sempre
andare in giro per conto suo. In un momento come quelli che sembrano
rimanere come in sospeso, raramente ma accadono, non si vede nessuno
in questo crocevia, c'è solo il contrasto di luci ed ombre oltre me
e lui che abbiamo finito di fumare. Ho buttato la mia cicca in un
angolo di rimasugli di sporco dei piccioni che oggi non ancora si
vedono. Nel frattempo arriva lì sul marciapiede una donna robusta
con una maglietta rossa a maniche corte. Ricomincia un'altra attesa
per un autobus che secondo me non riguarda il nostro Mike Patton il
quale continua a fare gesti incomprensibili e comunque non ho voglia
di mettermi a cercare di decifrarli. Secondo me lui sta là così, in
realtà non sta aspettando nessun autobus ed io rientro per scrivere,
non ho più bisogno di attendere ciò che già c'è dentro di me.
Qualche giorno fa stavo ritrovando dei documenti del il mio progetto del film che si svolge d'estate per cui avrò pure l'aiuto di 3DPRODUCTION per il crowdfunding. Con sorpresa ho ritrovato questa riflessione che in maniera indiretta ha a che fare con il film e forse avevo scritto in un momento di pausa dalla scrittura. Per farmi conoscere meglio l'ho fatta avere anche a MOONPATH, giovane casa di produzione di Rimini che attualmente è interessata ufficialmente al progetto e adesso la faccio leggere anche a voi, per chi vuole.
Mi
trovo seduto al balcone con in testa il mio cappello di paglia e sto
fumando un sigaro in cerca con lo sguardo di qualcosa che mi dica
qualcosa.
Intanto
penso ad un cantante italiano che mi piacerebbe contattare per il mio
film difficilissimo da girare, in sostituzione di Mike Patton, quello
che avevo in mente da vari anni.
All'improvviso
vedo sul marciapiede adiacente alla strada dove abito un uomo fermo
in piedi. E' lo stesso con il quale ogni tanto mi imbatto e ogni
volta rimango stupito perchè mi ricorda molto Mike Patton solo che
questo è molto più basso di statura e sicuramente meno piacente.
Sembra
in attesa dell'arrivo di un autobus infatti lì c'è una fermata, più
distanti da lui anche altri sono in attesa. Arriva una signora con
due tre grandi girasoli avvolti in una carta, non so se sono finti.
Mia madre era molto colpita dai girasoli. A questo punto voglio
proprio vedere l'autobus che arriva e che loro stanno aspettando.
Potrebbe essere una rivelazione per me. Dopo qualche minuto arriva il
numero 4. A Roma mi stava molto simpatica la linea del 4 che mi
portava verso casa di alcuni che conoscevo e faceva il giro di Roma
Sud anzi volevo organizzare un corto proprio ispirato a questo
autobus, cosa che non ho mai fatto. Qui a Lanciano esso porta al
quartiere di Santa Rita che mi ricorda la santa delle grazie
impossibili proprio come il mio film da fare ma in quella zona c'è
anche la multisala del cinema. Di nuovo il senso del cinema e tutti
salgono sull'autobus, anche la signora con i girasoli, tutti tranne
l'uomo che somiglia a Mike Patton che continua ad aspettare fumando
una sigaretta. Fa anche gesti nell'aria e sembra parlare da solo, è
facile che sia andato un poco fuori di testa, l'ho visto quasi sempre
andare in giro per conto suo. In un momento come quelli che sembrano
rimanere come in sospeso, raramente ma accadono, non si vede nessuno
in questo crocevia, c'è solo il contrasto di luci ed ombre oltre me
e lui che abbiamo finito di fumare. Ho buttato la mia cicca in un
angolo di rimasugli di sporco dei piccioni che oggi non ancora si
vedono. Nel frattempo arriva lì sul marciapiede una donna robusta
con una maglietta rossa a maniche corte. Ricomincia un'altra attesa
per un autobus che secondo me non riguarda il nostro Mike Patton il
quale continua a fare gesti incomprensibili e comunque non ho voglia
di mettermi a cercare di decifrarli. Secondo me lui sta là così, in
realtà non sta aspettando nessun autobus ed io rientro per scrivere,
non ho più bisogno di attendere ciò che già c'è dentro di me.
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