NIDO DI VESPE

  Paolo    20 anni fa

In un'intervista il regista dichiarò di essersi ispirato ad uno dei primi capolavori di John Carpenter, Distretto 13, il quale a sua volta si ispirava ai classici western ed al concetto di città assediata, ripreso anche in altri film successivi.
L'idea di base è chiaramente simile: due fazioni opposte (poliziotti che scortano un boss malavitoso al processo, ed una banda di ladri sfigati) che si alleano per difendersi dagli assalti di un commando criminale che vuole liberare il proprio capo.
Si può dire lo stesso anche per quanto riguarda la caratterizzazione dei cattivi, resi anonimi dall'inizio alla fine da impenetrabili elmetti con binocoli infrarossi che li fanno appunto somigliare a grosse e letali vespe.
L'unico ad avere una caratterizzazione più precisa è il loro capo, la cui personalità si svela poco a poco fino a mostrare un'insospettabile pericolosità per poi tornare al suo posto quasi marginale in una storia dove protagonista è l'angoscia claustrofobica ed il modo con cui ciascun personaggio l'affronta.
Unica nota stonata è l'interpretazione di Valerio Mastrandrea che, come molti giovani attori nostrani, difetta di dizione. Potrmmo perdonargli tale difeto solo considerandolo come nota di colore, in quanto anche il suo personaggio era in effetti l'unico italiano sulla scena.
Volendo però insistere su questo punto, e dando per scontato (almeno per me) che doppiare un attore italiano non ha senso (che attore è, se presta solo la faccia?!), mi chiedo: perchè non
studiare un pò?!
  Paolo    20 anni fa
In un'intervista il regista dichiarò di essersi ispirato ad uno dei primi capolavori di John Carpenter, Distretto 13, il quale a sua volta si ispirava ai classici western ed al concetto di città assediata, ripreso anche in altri film successivi.
L'idea di base è chiaramente simile: due fazioni opposte (poliziotti che scortano un boss malavitoso al processo, ed una banda di ladri sfigati) che si alleano per difendersi dagli assalti di un commando criminale che vuole liberare il proprio capo.
Si può dire lo stesso anche per quanto riguarda la caratterizzazione dei cattivi, resi anonimi dall'inizio alla fine da impenetrabili elmetti con binocoli infrarossi che li fanno appunto somigliare a grosse e letali vespe.
L'unico ad avere una caratterizzazione più precisa è il loro capo, la cui personalità si svela poco a poco fino a mostrare un'insospettabile pericolosità per poi tornare al suo posto quasi marginale in una storia dove protagonista è l'angoscia claustrofobica ed il modo con cui ciascun personaggio l'affronta.
Unica nota stonata è l'interpretazione di Valerio Mastrandrea che, come molti giovani attori nostrani, difetta di dizione. Potrmmo perdonargli tale difeto solo considerandolo come nota di colore, in quanto anche il suo personaggio era in effetti l'unico italiano sulla scena.
Volendo però insistere su questo punto, e dando per scontato (almeno per me) che doppiare un attore italiano non ha senso (che attore è, se presta solo la faccia?!), mi chiedo: perchè non
studiare un pò?!

  ettore    20 anni fa

Sono purtroppo daccordo con te in quanto questa spinosa faccenda del doppiaggio ha mortificato tanti film in primis RAIN MAN dove Valeria Golino ha doppiato se stessa con risultati davvero ridicoli, ma neanche Monica Bellucci in Matrix ha fatto di meglio, così come Mariagrazia Cucinotta in 007 - Il domani non muore mai. Purtroppo gli attori nostrani secondo me difettano di modestia pretendendo di doppiare se stessi per film girati per il mercato internazionale in cui recitavano in inglese. Purtroppo non tutti sono come il mitico Giancarlo Giannini che oltre ad essere un grande attore è un grande doppiatore. Cmq vedrò questo film e riderò quando vedrò Mastrandrea, meno peggio di Ricky Memphis.
  ettore    20 anni fa
Sono purtroppo daccordo con te in quanto questa spinosa faccenda del doppiaggio ha mortificato tanti film in primis RAIN MAN dove Valeria Golino ha doppiato se stessa con risultati davvero ridicoli, ma neanche Monica Bellucci in Matrix ha fatto di meglio, così come Mariagrazia Cucinotta in 007 - Il domani non muore mai. Purtroppo gli attori nostrani secondo me difettano di modestia pretendendo di doppiare se stessi per film girati per il mercato internazionale in cui recitavano in inglese. Purtroppo non tutti sono come il mitico Giancarlo Giannini che oltre ad essere un grande attore è un grande doppiatore. Cmq vedrò questo film e riderò quando vedrò Mastrandrea, meno peggio di Ricky Memphis.

  ettore    15 anni fa

ma ke film ma ke film
come ho potuto ritardarne la visione di 5 anni?
cmq la ottima recensione di Paolo, che mi ha fatto venire la voglia di vederlo (a questo dovrebbero servire le ns recensioni e non a urla ne deserto) spiega tutto. Dico solo che è un ottimo film francese l'unico al mondo a poter competere come mezzi e stile ad hollywood.
La questione del mastrandrea nazionale che parla come mangia, anche quella è stata esaustivamente bacchettata da Paolo.
Aggiungo, ce ne fossero di film italiani cosi. Ma dico che ci vuole?
  ettore    15 anni fa
ma ke film ma ke film
come ho potuto ritardarne la visione di 5 anni?
cmq la ottima recensione di Paolo, che mi ha fatto venire la voglia di vederlo (a questo dovrebbero servire le ns recensioni e non a urla ne deserto) spiega tutto. Dico solo che è un ottimo film francese l'unico al mondo a poter competere come mezzi e stile ad hollywood.
La questione del mastrandrea nazionale che parla come mangia, anche quella è stata esaustivamente bacchettata da Paolo.
Aggiungo, ce ne fossero di film italiani cosi. Ma dico che ci vuole?

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