Allan Quatermain e le miniere di Re Salomone
*** Messaggio originale corretto dall'autore il 13/01/2021 13:06:04 ***
Sulla scia di Indiana Jones, che ha inaugurato il filone, arriva questo film del 1985 cerca di entrare in scia ed emulare l’eroe con la frusta. Ma lo fa prendendo spunto dall’archetipo di ogni avventuriero, ossia dal romanzo originale di Haggard di almeno un secolo prima.
Da precisare che questo film non è ne il primo ne l’ultimo tratto dal romanzo capostipite del genere. Ed Indiana Jones nasce anche ispirandosi a questo personaggio letterario. Quindi il cerchio tenta di chiudersi, ossia copiare la copia dell’originale eroe. Insomma un pasticcio :)
In questo film, con un cast ed una troupe d’eccezione, abbiamo Richard Chamberlain all’epoca sulla breccia e molto in parte, Sharon Stone agli inizi di carriera, John Rhys-Davies anche egli preso di peso dal film di Lucas per un ruolo di arabo ma cattivo della situazione ed ultimo Herbert Lom, il futuro cattivo della saga de La pantera rosa. Alle musiche abbiamo Gerry Goldsmith e alla produzione il duo Golam-Goblus artefici anche del Superman di Richard Donner. Insomma mica amatoriali!?
Il film si distacca dal romanzo per ambientazione (siamo negli anni della prima guerra mondiale invece che nell’epoca vittoriana) e per situazioni e personaggi. Ad esempio il personaggio di Sharon Stone nel romanzo è un uomo. Qui si cerca di creare la coppia romantica.
Sono presenti anche qui i tedeschi, ma non i nazisti, proprio I cricchi antelitteram!!
La trama: Jesse Huston (Stone) va alla ricerca del padre persosi durante la ricerca della mitica miniera di Re Salomone, fonte di ricchezze infinite. Questi è stato rapito dai tedeschi capitanati dal capitano Bockner (Lom) con l’aiuto dell’arabo Dogati (Rhys-Davies).
Attraverso varie peripezie, arrivano alle miniere piene zeppe di trappole e tranelli, per poi alla fine vincere e ritornare alla civiltà. In questo ha molte similitudini con il di 15 anni successivo, CONGO!
Ovviamente non vi rovino la trama ma tra morti, scontri di tribù, momenti di tensione (non troppo riusciti) e morti cruente (almeno nelle intenzioni) la storia scorre via senza pretese.
Nonostante le intenzioni, gli effetti sono un pò scialbi e all’epoca si è visto di meglio. C’è ironia, c’è azione ma senza troppa convinzione. Siamo davanti ad un fumettone e sopratutto senza pretese con l’intenzione di creare una saga che effettivamente avrà un seguito (di cui parleremo poi).
Il film si regge sul cast e sulla musica, la storia la si indovina dalle prime sequenze, le scenografie si alternano fra suntuose e approssimative e c’è molto di già visto anche se evidentemente a tavolino le aspettative erano alte. E’ quasi come se strada facendo fossero finiti i soldi e la voglia.
Piccola nota per i nerd: la città di Tangola è identica ad alcuni scenari del videogioco Indiana Jones e il destino di Atlantide. Un caso?
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Sulla scia di Indiana Jones, che ha inaugurato il filone, arriva questo film del 1985 cerca di entrare in scia ed emulare l’eroe con la frusta. Ma lo fa prendendo spunto dall’archetipo di ogni avventuriero, ossia dal romanzo originale di Haggard di almeno un secolo prima.
Da precisare che questo film non è ne il primo ne l’ultimo tratto dal romanzo capostipite del genere. Ed Indiana Jones nasce anche ispirandosi a questo personaggio letterario. Quindi il cerchio tenta di chiudersi, ossia copiare la copia dell’originale eroe. Insomma un pasticcio :)
In questo film, con un cast ed una troupe d’eccezione, abbiamo Richard Chamberlain all’epoca sulla breccia e molto in parte, Sharon Stone agli inizi di carriera, John Rhys-Davies anche egli preso di peso dal film di Lucas per un ruolo di arabo ma cattivo della situazione ed ultimo Herbert Lom, il futuro cattivo della saga de La pantera rosa. Alle musiche abbiamo Gerry Goldsmith e alla produzione il duo Golam-Goblus artefici anche del Superman di Richard Donner. Insomma mica amatoriali!?
Il film si distacca dal romanzo per ambientazione (siamo negli anni della prima guerra mondiale invece che nell’epoca vittoriana) e per situazioni e personaggi. Ad esempio il personaggio di Sharon Stone nel romanzo è un uomo. Qui si cerca di creare la coppia romantica.
Sono presenti anche qui i tedeschi, ma non i nazisti, proprio I cricchi antelitteram!!
La trama: Jesse Huston (Stone) va alla ricerca del padre persosi durante la ricerca della mitica miniera di Re Salomone, fonte di ricchezze infinite. Questi è stato rapito dai tedeschi capitanati dal capitano Bockner (Lom) con l’aiuto dell’arabo Dogati (Rhys-Davies).
Attraverso varie peripezie, arrivano alle miniere piene zeppe di trappole e tranelli, per poi alla fine vincere e ritornare alla civiltà. In questo ha molte similitudini con il di 15 anni successivo, CONGO!
Ovviamente non vi rovino la trama ma tra morti, scontri di tribù, momenti di tensione (non troppo riusciti) e morti cruente (almeno nelle intenzioni) la storia scorre via senza pretese.
Nonostante le intenzioni, gli effetti sono un pò scialbi e all’epoca si è visto di meglio. C’è ironia, c’è azione ma senza troppa convinzione. Siamo davanti ad un fumettone e sopratutto senza pretese con l’intenzione di creare una saga che effettivamente avrà un seguito (di cui parleremo poi).
Il film si regge sul cast e sulla musica, la storia la si indovina dalle prime sequenze, le scenografie si alternano fra suntuose e approssimative e c’è molto di già visto anche se evidentemente a tavolino le aspettative erano alte. E’ quasi come se strada facendo fossero finiti i soldi e la voglia.
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