DOPPIAGGIO, siamo alle comiche finali
*** Messaggio originale corretto dall'autore il 07/08/2020 11:50:12 ***
Oggi su IRIS (ennesimo canale mediaset) ho visto alcuni pezzi di un film THE NEWTON BOYS doppiato in maniera SCAN-DA-LO-SA.
Le voci sembravano qualcosa tra la farsa e la parodia.
Di seguito articolo di Gabriella Gallozzi sul sito www.aidac.it/docu/rs/rs004.u.doc
L'inferno del doppiaggio nell'era del «libero mercato»
Gabriella Gallozzi
Nessun tipo di contratto nazionale, ma semplici accordi biennali. Turni di lavoro furibondi in barba
a qualsiasi rispetto della qualità. Tariffe ridotte sempre più all'osso per «vincere la concorrenza».
E, ancora, un proliferare di piccole, piccolissime e medie società «fai da te» per abbattere i costi.
Benvenuti nell'inferno del doppiaggio nell'era del «libero mercato». Se lo sciopero di attori e tecnici
francesi ha trovato comunque spazio sui media nostrani, diverso destino è toccato a quello
proclamato dai doppiatori italiani - in stato di agitazione da diverse settimane e in sciopero ancora
martedì, mercoledì e giovedì prossimo - che chiedono da anni un contratto nazionale per il rispetto
della «qualità e della professionalità» del loro lavoro. Poche righe qui e là, su qualche giornale,
sono state sufficienti per liquidare uno dei temi più spinosi e difficili della nostra industria dello
spettacolo che in realtà rappresenta la punta dell'iceberg all'interno della totale deregulation in cui
versa il sistema dei media in Italia. Con una grande tradizione alle spalle, oggi l'industria del
doppiaggio si è trasformata in una sorta di Cajenna dove tutto si misura un tanto al peso. I
committenti - Rai, Mediaset e le distribuzioni cinematografiche - che in passato compravano e
doppiavano film e telefilm, ora acquistano i prodotti «chiavi in mano» forniti da non importa quale
società di doppiaggio improvvisata, basta che si abbattano i costi. E soprattutto i tempi. Il nemico
numero uno oggi è la fretta, imposta dalla globalizzazione che vuole le uscite dei film sul mercato
europeo in contemporanea con quello americano. Ce lo racconta Mario Paolinelli, vicepresidente
dell'Aidac, l'Associazione italiana adattatori e dialoghisti cine-televisivi. Quella schiera di
professionisti, cioè, che davanti al film in lingua straniera, devono tradurre il dialogo e renderlo in
italiano, per poi dare il testo agli attori che devono doppiarlo. «Se prima - dice Paolinelli - per
adattare i dialoghi di un film medio si avevano a disposizione 20/25 giorni, ora, a volte, te lo
chiedono in tre giorni. Va da se che in questa situazione la qualità va a farsi benedire». E non
diversa è la sorte per gli attori, come testimonia Nino Prester, direttore di doppiaggio, adattatore e
doppiatore da vent'anni che ha dato la sua voce a Gary Oldman, Jean Reno, Stanley Tucci e John
Turturro. «Ogni turno di doppiaggio è di tre ore. E un tempo - racconta - un film si doppiava con 30
turni. Adesso si fa con 8 o al massimo 12. Insomma, sembra di stare in una catena di montaggio».
Inoltre, in questo senso la tecnologia non aiuta. «Prima - aggiunge Nino Prester -, quando c'era la
pellicola, il cosidetto "anello" del film da doppiare aveva anche dei suoi tempi di "riavvolgimento".
C'era almeno modo di riprendere fiato, di provare. Oggi avoriamo con i video-dischi che in un
attimo sono già in testa. Se non abbiamo neanche il tempo di capire di cosa stiamo parlando
com'è possibile prendere la battuta, l'intonazione giusta? Siamo comunque degli attori che diavolo!
Figurarsi, po, con l'ingresso di Murdoch, i suoi 15 canali tematici e le fiction 24 ore su 24 cosa
potrà succedere». Tutto questo, dunque, è arrivato sul piano della trattativa tra Anica, che
rappresenta le imprese del settore, l'Aidac e i sindacati confederali. «Dopo vent'anni che andiamo
avanti con accordi biennali tra committenti e società di doppiaggio - spiega ancora Mario Paolinelli
- quest'anno, allo scadere dell'ultimo accordo a dicembre 2002, finalmente si era intavolata una
trattativa per arrivare ad un vero contratto nazionale». Al dunque, però, il tavolo è «saltato». «La
controparte - dice Nino Prester - si è presentata con una sua piattaforma bell'e pronta, in cui
addirittura si mettevano in discussione le figure professionali». Quella del direttore del doppiaggio
per esempio, colui che scegli gli attori destinati a dare la voce ai colleghi sullo schermo. «Ecco -
prosegue Prester - secondo loro ovrebbere essere le società di doppiaggio a decidere quali attori
scegliere. È come pensare di girare un film senza regista». Risultato: la trattativa si è interrotta. Lo
stato di agitazione prosegue e le uscite dei film per settembre ed ottobre e alcune serie tv sono a
rischio. Qualche titolo? L'atteso film sui pirati di casa Disney, La maledizione della prima luna con
Johnny Depp, il nuovo Woody Allen, Anything Else, Fanfan la Tulipe, Gigli con Al Pacino, al quale
dà la sua voce Giancarlo Giannini che, tornato l'altro giorno dal Messico per il doppiaggio, una
volta saputo dello sciopero di categoria, ha prontamente interrotto il lavoro per «incrociare la
lingua». «Quello che non si vuole capire - aggiunge Paolinelli - che il rispetto della qualità in questo
settore è fondamentale ed ha un ricasco di tipo sociale. Basti pensare ai ragazzi che imparano a
parlare davanti alla televisione. L'89% dei prodotti per minori viene doppiato e, secondo un recente
studio dell'Università la Sapienza, nei dialoghi dei cartoon non vengono utilizzate più di 200/250
parole italiane. Per questo ci siamo rivolti anche al ministro Moratti, ma la questione è rimasta
lettera morta». Come se non bastasse, poi, nella giungla del doppiaggio si sta delineando un altro
«spettro», quello delle società straniere che usano attori «locali». «L'altra sera - dice ancora
Paolinelli - su Italia 1 è andato in onda un film, The Newton Boys, tutto doppiato in italo-americano
con frasi tipo "Scommetto che ti eri sbronzo", in perfetto accento del Texas. In Francia c'è una
legge che vieta l'ingresso di materiali doppiati all'estero. Qui da noi, invece, nessuno se ne
preoccupa».
Oggi su IRIS (ennesimo canale mediaset) ho visto alcuni pezzi di un film THE NEWTON BOYS doppiato in maniera SCAN-DA-LO-SA.
Le voci sembravano qualcosa tra la farsa e la parodia.
Di seguito articolo di Gabriella Gallozzi sul sito www.aidac.it/docu/rs/rs004.u.doc
L'inferno del doppiaggio nell'era del «libero mercato»
Gabriella Gallozzi
Nessun tipo di contratto nazionale, ma semplici accordi biennali. Turni di lavoro furibondi in barba
a qualsiasi rispetto della qualità. Tariffe ridotte sempre più all'osso per «vincere la concorrenza».
E, ancora, un proliferare di piccole, piccolissime e medie società «fai da te» per abbattere i costi.
Benvenuti nell'inferno del doppiaggio nell'era del «libero mercato». Se lo sciopero di attori e tecnici
francesi ha trovato comunque spazio sui media nostrani, diverso destino è toccato a quello
proclamato dai doppiatori italiani - in stato di agitazione da diverse settimane e in sciopero ancora
martedì, mercoledì e giovedì prossimo - che chiedono da anni un contratto nazionale per il rispetto
della «qualità e della professionalità» del loro lavoro. Poche righe qui e là, su qualche giornale,
sono state sufficienti per liquidare uno dei temi più spinosi e difficili della nostra industria dello
spettacolo che in realtà rappresenta la punta dell'iceberg all'interno della totale deregulation in cui
versa il sistema dei media in Italia. Con una grande tradizione alle spalle, oggi l'industria del
doppiaggio si è trasformata in una sorta di Cajenna dove tutto si misura un tanto al peso. I
committenti - Rai, Mediaset e le distribuzioni cinematografiche - che in passato compravano e
doppiavano film e telefilm, ora acquistano i prodotti «chiavi in mano» forniti da non importa quale
società di doppiaggio improvvisata, basta che si abbattano i costi. E soprattutto i tempi. Il nemico
numero uno oggi è la fretta, imposta dalla globalizzazione che vuole le uscite dei film sul mercato
europeo in contemporanea con quello americano. Ce lo racconta Mario Paolinelli, vicepresidente
dell'Aidac, l'Associazione italiana adattatori e dialoghisti cine-televisivi. Quella schiera di
professionisti, cioè, che davanti al film in lingua straniera, devono tradurre il dialogo e renderlo in
italiano, per poi dare il testo agli attori che devono doppiarlo. «Se prima - dice Paolinelli - per
adattare i dialoghi di un film medio si avevano a disposizione 20/25 giorni, ora, a volte, te lo
chiedono in tre giorni. Va da se che in questa situazione la qualità va a farsi benedire». E non
diversa è la sorte per gli attori, come testimonia Nino Prester, direttore di doppiaggio, adattatore e
doppiatore da vent'anni che ha dato la sua voce a Gary Oldman, Jean Reno, Stanley Tucci e John
Turturro. «Ogni turno di doppiaggio è di tre ore. E un tempo - racconta - un film si doppiava con 30
turni. Adesso si fa con 8 o al massimo 12. Insomma, sembra di stare in una catena di montaggio».
Inoltre, in questo senso la tecnologia non aiuta. «Prima - aggiunge Nino Prester -, quando c'era la
pellicola, il cosidetto "anello" del film da doppiare aveva anche dei suoi tempi di "riavvolgimento".
C'era almeno modo di riprendere fiato, di provare. Oggi avoriamo con i video-dischi che in un
attimo sono già in testa. Se non abbiamo neanche il tempo di capire di cosa stiamo parlando
com'è possibile prendere la battuta, l'intonazione giusta? Siamo comunque degli attori che diavolo!
Figurarsi, po, con l'ingresso di Murdoch, i suoi 15 canali tematici e le fiction 24 ore su 24 cosa
potrà succedere». Tutto questo, dunque, è arrivato sul piano della trattativa tra Anica, che
rappresenta le imprese del settore, l'Aidac e i sindacati confederali. «Dopo vent'anni che andiamo
avanti con accordi biennali tra committenti e società di doppiaggio - spiega ancora Mario Paolinelli
- quest'anno, allo scadere dell'ultimo accordo a dicembre 2002, finalmente si era intavolata una
trattativa per arrivare ad un vero contratto nazionale». Al dunque, però, il tavolo è «saltato». «La
controparte - dice Nino Prester - si è presentata con una sua piattaforma bell'e pronta, in cui
addirittura si mettevano in discussione le figure professionali». Quella del direttore del doppiaggio
per esempio, colui che scegli gli attori destinati a dare la voce ai colleghi sullo schermo. «Ecco -
prosegue Prester - secondo loro ovrebbere essere le società di doppiaggio a decidere quali attori
scegliere. È come pensare di girare un film senza regista». Risultato: la trattativa si è interrotta. Lo
stato di agitazione prosegue e le uscite dei film per settembre ed ottobre e alcune serie tv sono a
rischio. Qualche titolo? L'atteso film sui pirati di casa Disney, La maledizione della prima luna con
Johnny Depp, il nuovo Woody Allen, Anything Else, Fanfan la Tulipe, Gigli con Al Pacino, al quale
dà la sua voce Giancarlo Giannini che, tornato l'altro giorno dal Messico per il doppiaggio, una
volta saputo dello sciopero di categoria, ha prontamente interrotto il lavoro per «incrociare la
lingua». «Quello che non si vuole capire - aggiunge Paolinelli - che il rispetto della qualità in questo
settore è fondamentale ed ha un ricasco di tipo sociale. Basti pensare ai ragazzi che imparano a
parlare davanti alla televisione. L'89% dei prodotti per minori viene doppiato e, secondo un recente
studio dell'Università la Sapienza, nei dialoghi dei cartoon non vengono utilizzate più di 200/250
parole italiane. Per questo ci siamo rivolti anche al ministro Moratti, ma la questione è rimasta
lettera morta». Come se non bastasse, poi, nella giungla del doppiaggio si sta delineando un altro
«spettro», quello delle società straniere che usano attori «locali». «L'altra sera - dice ancora
Paolinelli - su Italia 1 è andato in onda un film, The Newton Boys, tutto doppiato in italo-americano
con frasi tipo "Scommetto che ti eri sbronzo", in perfetto accento del Texas. In Francia c'è una
legge che vieta l'ingresso di materiali doppiati all'estero. Qui da noi, invece, nessuno se ne
preoccupa».
E' un documento fortunatamente obsoleto, risalente di sicuro al 2002!
Il contratto nazionale doppiaggio è stato siglato il 30 gennaio 2008 ed è attualmente in vigore.
Eccolo estratto dal sito del doppiatore Ivo De Palma:
attualmente in vigore (siglato il 30/01/2008)
Per vostra comodità, ecco qui riassunte le tariffe previste dal contratto nazionale attualmente in vigore per:
- doppiaggio a sincrono
- documentaristica in voice over
E' escluso il mercato pubblicitario, tariffato diversamente.
A tutte le cifre vanno aggiunti
- IVA 20%
- contributi a carico cliente
I compensi sotto indicati si riferiscono alle sole figure ENPALS coinvolte nelle varie lavorazioni, ad esclusione quindi di tutti i costi-sala.
Il turno di doppiaggio ha la durata standard di tre ore.
Può tenersi al mattino (9.30-12.30), nel primo pomeriggio (13.30-16.30)
o nel tardo pomeriggio (16.45-19-45), di norma dal lunedì al venerdì.
In casi particolarissimi e molto rari, anche di sera, di sabato e nei festivi, con maggiorazioni economiche previste dal contratto.
DOPPIAGGIO A SINCRONO
DIALOGHISTA
Adatta i dialoghi originali, che ha tradotto o fatto tradurre in italiano, sul labiale dei personaggi, o comunque sulle lunghezze del parlato originale, qualora fuori campo.
Il dialoghista percepisce una cifra che varia secondo la tipologia del prodotto, calcolata sulla base del cosiddetto rullo, che equivale a 10 minuti di filmato:
€ 88,99 a rullo (fino a 200 righe)
Documentari e reality non in sync
€ 185,31 a rullo (fino a 200 righe)
per cartoni, soap, telenovele, docudrama e reality in sync
€ 235,49 a rullo (fino a 200 righe)
per telefilm, sit com, telefilm home video, documentari a sincrono.
€ 254,80 a rullo (fino a 200 righe)
per lungometraggi, tv movies, sceneggiati, filmati di repertorio o montaggio,
miniserie, film home video, opere multimediali a sincrono, cortometraggi, trailer.
50% compenso previsto per categoria prodotto
per il sottotitolaggio del prodotto
Anche se il contratto nazionale non ne fa menzione, al dialoghista è riconosciuta la qualifica di autore, quindi, tramite apposita iscrizione alla SIAE e documentando i materiali su cui lavora, può percepire ulteriori diritti in relazione all'utilizzo dell'opera.
ASSISTENTE
Coadiuva il direttore di doppiaggio e la struttura audio nell'organizzazione e ottimizzazione dei turni di doppiaggio, ai quali presenzia con mansioni prevalenti di controllo sul sincrono labiale.
L'assistente al doppiaggio percepisce
€ 99,63 per ogni turno
(di preparazione o di effettivo doppiaggio)
oppure
€ 129,96 per ogni turno
su film italiani il cui doppiaggio sia diretto dal regista
DIRETTORE DEL DOPPIAGGIO
E' il regista delle voci. Le distribuisce sui personaggi, talvolta proponendole prima al committente qualora quest'ultimo voglia riservarsi l'ultima parola, e le guida e coordina artisticamente in sala, coadiuvato dall'assistente al doppiaggio.
Può concordare con il dialoghista il taglio linguistico generale da attribuire all'edizione italiana.
Il direttore di doppiaggio percepisce
€ 167,94 per ogni turno
(di visione materiale o di doppiaggio effettivo).
DOPPIATORE
Presta materialmente la sua voce italiana al personaggio che gli è stato assegnato, curandone la resa espressiva e il sincrono labiale, guidato in questo, rispettivamente, dal direttore e dall'assistente.
Il doppiatore percepisce
un gettone di presenza che ammonta a € 72,71 a turno
+ un compenso per ogni riga
(fino a 50 caratteri, spazi inclusi)
che il copione attribuisce al suo personaggio,
a seconda della tipologia del prodotto:
€1,54 a riga
per cartoni, soap, telenovele, documentari a sincrono.
€1,99 a riga
per telefilm, telefilm home-video, sit com.
€2,31 a riga
per film cinema, trailer film cinema, tv movies, film home video, originali tv, film di repertorio.
LIMITE RIGHE PER TURNO
Un'altra variabile di cui tenere conto è il tetto massimo di righe per ogni turno.
Anche questo aspetto varia con la tipologia del prodotto e, naturalmente, può incidere sui costi generali:
max 220 righe a turno
per cartoni, soap telenovele, documentari e reality a sincrono.
190 righe di media (+ o - 10%) a turno
per telefilm, telefilm home video, sit com.
170 righe di media (+ o - 10%) a turno
per i tv movies e i film home video
140 righe di media (+ o - 10%) a turno
per film cinema, trailer film cinema, film home video, originali tv, film di repertorio.
Documentari in voice over e reality non in sync
€ 88,99,00 a rullo (fino a 200 righe)
per il dialoghista
€ 143,21 a turno
per il direttore di doppiaggio.
Per quanto riguarda le voci, l'unità di misura del compenso è sempre la riga (fino a 50 caratteri, spazi inclusi), mentre per quanto riguarda il tetto massimo di righe per turno, il contratto differenzia la prestazione oversound (cioè la sovrapposizione della voce italiana su personaggi intervistati, o comunque parlanti in visivo) da quella dello speaker (la voce narrante sempre fuori campo).
Il tutto, secondo la tabella riassuntiva seguente:
Da 1 a 50 righe € 100,12
Da 51 a 100 righe € 122,36
Da 101 a 150 righe € 144,61
Da 151 a 200 righe € 166,86
Da 201 a 250 righe € 189,11
Da 251 a 300 righe € 211,36
(tetto di righe a turno per oversound)
Da 301 a 350 righe € 233,60
Da 351 a 400 righe € 255,85
Da 401 a 450 righe € 278,10
(tetto di righe a turno per lo speaker)
Ricordo che a tutte le cifre menzionate in questa pagina
vanno aggiunti i contributi a carico cliente e l'IVA al 20%.
Il contratto nazionale doppiaggio è stato siglato il 30 gennaio 2008 ed è attualmente in vigore.
Eccolo estratto dal sito del doppiatore Ivo De Palma:
attualmente in vigore (siglato il 30/01/2008)
Per vostra comodità, ecco qui riassunte le tariffe previste dal contratto nazionale attualmente in vigore per:
- doppiaggio a sincrono
- documentaristica in voice over
E' escluso il mercato pubblicitario, tariffato diversamente.
A tutte le cifre vanno aggiunti
- IVA 20%
- contributi a carico cliente
I compensi sotto indicati si riferiscono alle sole figure ENPALS coinvolte nelle varie lavorazioni, ad esclusione quindi di tutti i costi-sala.
Il turno di doppiaggio ha la durata standard di tre ore.
Può tenersi al mattino (9.30-12.30), nel primo pomeriggio (13.30-16.30)
o nel tardo pomeriggio (16.45-19-45), di norma dal lunedì al venerdì.
In casi particolarissimi e molto rari, anche di sera, di sabato e nei festivi, con maggiorazioni economiche previste dal contratto.
DOPPIAGGIO A SINCRONO
DIALOGHISTA
Adatta i dialoghi originali, che ha tradotto o fatto tradurre in italiano, sul labiale dei personaggi, o comunque sulle lunghezze del parlato originale, qualora fuori campo.
Il dialoghista percepisce una cifra che varia secondo la tipologia del prodotto, calcolata sulla base del cosiddetto rullo, che equivale a 10 minuti di filmato:
€ 88,99 a rullo (fino a 200 righe)
Documentari e reality non in sync
€ 185,31 a rullo (fino a 200 righe)
per cartoni, soap, telenovele, docudrama e reality in sync
€ 235,49 a rullo (fino a 200 righe)
per telefilm, sit com, telefilm home video, documentari a sincrono.
€ 254,80 a rullo (fino a 200 righe)
per lungometraggi, tv movies, sceneggiati, filmati di repertorio o montaggio,
miniserie, film home video, opere multimediali a sincrono, cortometraggi, trailer.
50% compenso previsto per categoria prodotto
per il sottotitolaggio del prodotto
Anche se il contratto nazionale non ne fa menzione, al dialoghista è riconosciuta la qualifica di autore, quindi, tramite apposita iscrizione alla SIAE e documentando i materiali su cui lavora, può percepire ulteriori diritti in relazione all'utilizzo dell'opera.
ASSISTENTE
Coadiuva il direttore di doppiaggio e la struttura audio nell'organizzazione e ottimizzazione dei turni di doppiaggio, ai quali presenzia con mansioni prevalenti di controllo sul sincrono labiale.
L'assistente al doppiaggio percepisce
€ 99,63 per ogni turno
(di preparazione o di effettivo doppiaggio)
oppure
€ 129,96 per ogni turno
su film italiani il cui doppiaggio sia diretto dal regista
DIRETTORE DEL DOPPIAGGIO
E' il regista delle voci. Le distribuisce sui personaggi, talvolta proponendole prima al committente qualora quest'ultimo voglia riservarsi l'ultima parola, e le guida e coordina artisticamente in sala, coadiuvato dall'assistente al doppiaggio.
Può concordare con il dialoghista il taglio linguistico generale da attribuire all'edizione italiana.
Il direttore di doppiaggio percepisce
€ 167,94 per ogni turno
(di visione materiale o di doppiaggio effettivo).
DOPPIATORE
Presta materialmente la sua voce italiana al personaggio che gli è stato assegnato, curandone la resa espressiva e il sincrono labiale, guidato in questo, rispettivamente, dal direttore e dall'assistente.
Il doppiatore percepisce
un gettone di presenza che ammonta a € 72,71 a turno
+ un compenso per ogni riga
(fino a 50 caratteri, spazi inclusi)
che il copione attribuisce al suo personaggio,
a seconda della tipologia del prodotto:
€1,54 a riga
per cartoni, soap, telenovele, documentari a sincrono.
€1,99 a riga
per telefilm, telefilm home-video, sit com.
€2,31 a riga
per film cinema, trailer film cinema, tv movies, film home video, originali tv, film di repertorio.
LIMITE RIGHE PER TURNO
Un'altra variabile di cui tenere conto è il tetto massimo di righe per ogni turno.
Anche questo aspetto varia con la tipologia del prodotto e, naturalmente, può incidere sui costi generali:
max 220 righe a turno
per cartoni, soap telenovele, documentari e reality a sincrono.
190 righe di media (+ o - 10%) a turno
per telefilm, telefilm home video, sit com.
170 righe di media (+ o - 10%) a turno
per i tv movies e i film home video
140 righe di media (+ o - 10%) a turno
per film cinema, trailer film cinema, film home video, originali tv, film di repertorio.
Documentari in voice over e reality non in sync
€ 88,99,00 a rullo (fino a 200 righe)
per il dialoghista
€ 143,21 a turno
per il direttore di doppiaggio.
Per quanto riguarda le voci, l'unità di misura del compenso è sempre la riga (fino a 50 caratteri, spazi inclusi), mentre per quanto riguarda il tetto massimo di righe per turno, il contratto differenzia la prestazione oversound (cioè la sovrapposizione della voce italiana su personaggi intervistati, o comunque parlanti in visivo) da quella dello speaker (la voce narrante sempre fuori campo).
Il tutto, secondo la tabella riassuntiva seguente:
Da 1 a 50 righe € 100,12
Da 51 a 100 righe € 122,36
Da 101 a 150 righe € 144,61
Da 151 a 200 righe € 166,86
Da 201 a 250 righe € 189,11
Da 251 a 300 righe € 211,36
(tetto di righe a turno per oversound)
Da 301 a 350 righe € 233,60
Da 351 a 400 righe € 255,85
Da 401 a 450 righe € 278,10
(tetto di righe a turno per lo speaker)
Ricordo che a tutte le cifre menzionate in questa pagina
vanno aggiunti i contributi a carico cliente e l'IVA al 20%.
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