Il fantasma dell'Opera... tra cinema e televisione!
Paolo 14 anni fa
Tra le innumerevoli opere letterarie che hanno fornito ispirazione al mondo del cinema quello che vanta maggiori trasposizioni su celluloide é sicuramente "Il fantasma dell'Opera", il capolavoro scritto da Gaston Leroux nel 1910.
1925
La prima trasposizione cinematografica, prodotta dalla Universal, é del 1925 ed é pressocchè fedele al testo originale, fatta eccezione del finale. Il suo punto di forza é indiscutibilmente l'eccezionale interpretazione dell'allora stella del cinema muto Lon Chaney. Il suo fantasma é destinato a diventare un'icona del cinema fantastico grazie non solo alla sua grande capacità mimica, ma anche per il trucco facciale da lui stesso creato ed ai limiti dell'autolesionismo.
La regia venne affidata a Rupert Julian, i cui continui contrasti con Chaney resero molto sofferta la lavorazione del film, tanto che in alcuni casi venne da quest'ultimo addirittura sostituito in alcune scene come quella del ballo in maschera che, tralaltro, venne girata in un rudimentale Technicolor.
1943
Si dovrà aspettare diciotto anni prima che il fantasma ricompaia sul grande schermo, stavolta in piena "era sonora" e sfavillante Technicolor!
La nuova versione inoltre si discosta notevolmente sia dalla precedente che dal romanzo stesso per una differenza sostanziale: il "mostro" stavolta é un musicista che, vittima di sfortunati eventi, rimane sfigurato e si rintana nei sotterranei dell'Opera dove, tra minacce ed assassinii, cercherà di favorire la carriera della bella cantante Christine, da lui disperatamente amata.
La regia é di Arthur Lubin, specializzato in commedie musicali, mentre il fantasma è interpretato da Claude Rains, già apprezzato per essere stato "L'uomo invisibile" nell'omonimo film del '33.
Questa pellicola vinse due premi Oscar per la miglior fotografia e la miglior scenografia!
1962
La terza "apparizione" del fantasma viene curata dalla casa produttrice inglese Hammer (specializzata in film horror) che, acquistati i diritti dalla Universal, affida la realizzazione della pellicola al loro regista di punta: Terence Fisher.
La narrazione viene stavolta ambientata a Londra e rielabora i temi trattati nel suo predecessore con la differenza di conferire al personaggio dello sfortunato musicista (derubato della sua musica da uno spregevole impresario), una maggiore nobiltà d'animo, assurgendolo di fatto a vero eroe della vicenda.
Il fantasma é interpretato dall'attore Herbert Lom, che in seguito verrà apprezzato anche per la sua verve comica nella esilarante saga della "Pantera rosa".
1983
Il nostro fantasma lascia per il momento il grande schermo ed approda in Televisione con questa pellicola prodotta dalla CBS e diretta da Robert Markowitz. Ambientato in Ungheria, vede il nostro fantasma (un direttore d'orchestra anche stavolta sfigurato dall'acido) interpretato da Maximilian Schell.
1989
Agli sgoccioli degli anni ottanta, il fantomatico Erik (che per l'occasione si riappropria di fatto del suo nome originale) torna sul grande schermo in una pellicola prodotta da Menahem Golan per la neonata 21th Century Fox e affidata al regista Dwight H. Little. A dargli volto stavolta é l'icona horror Robert Englund, all'epoca sulla cresta dell'onda con la fortunatissima saga di "Nightmare". Questo fantasma infatti deve tanto, forse troppo, al celeberrimo mito di Freddy Kruger in più di un aspetto: la connotazione diabolica (Erik é un musicista che stringe un patto col maligno a causa del quale perde letteralmente la faccia!), il make-up sanguinolento di Kevin Yagher, il sadismo decisamente splatter e soprattutto gli sviluppi surreali della vicenda stessa.
1990
Dopo questo exploid estremamente orrorifico, la vicenda del povero Erik torna ad una connotazione decisamente più romantica con una mega-produzione televisiva in due puntate diretta da Tony Richardson.
Nonostante la consueta libera interpretazione del soggetto, il film mostra una maggiore affinità al romanzo se non altro nello spirito romantico, struggente e quasi fiabesco della narrazione, a tutto beneficio del pubblico televisivo.
Nelle misteriose vesti del fantasma troviamo il bravo Charles Dance, solo leggermente offuscato dalla presenza di un mostro sacro di Hollywood come Burt Lancaster.
1998
Verso la fine degli anni '90 anche il nostro Dario Argento, si cimenterà in una sua personalissima e bizzarra rilettura del romanzo di Leroux. In essa vedremo un Erik (interpretato da Julian Sands) non più deforme o sfigurato ma fascinoso e perverso reietto abbandonato da bambino nei sotterranei dell'Opera ed allevato nientemeno che dai topi! Questa é solo una pallida premessa ad una pellicola decisamente delirante, tanto curata sotto il profilo tecnico quanto penosa ed imbarazzante dal punto di vista narrativo e della recitazione.
2004
Il musical teatrale scritto da Andrew Lloyd Webber negli anni ottanta, dopo anni di traversie, trova finalmente uno sbocco cinematografico nel 2004. La regia viene affidata a Joel Schumacher mentre nel ruolo del fantasma abbiamo uno struggente Gerard Butler, il futuro Leonida di "300".
Per la distribuzione all'estero, Webber ha preteso che ogni paese curasse nella propria lingua l'adattamento del film, non solo del parlato ma soprattutto dei testi cantati. Nell'edizione italiana tale adattamento é stato curato egregiamente da Fiamma Izzo.
Oltre la filmografia dichiaratamente ispirata al romanzo di Leroux, sono state svariate le produzioni minori che ne hanno, in un certo senso, omaggiato l'idea principale con bizzarre variazioni sul tema.
Tra queste vale assolutamente la pena citare almeno "Il fantasma del palcoscenico", il geniale cult movie scritto e diretto da Brian De Palma nel 1974. In esso De Palma rielabora il plot della precedente versione della Hammer, sposandolo ad altri miti letterari quali "Il ritratto di Dorian Gray" di Wilde ed il "Faust" di Goethe, trasferendo la vicenda dallo scenario
operistico a quello rock.
Nelle oscure ma futuristiche vesti del fantasma troviamo William Finley, l'attore "feticcio" di De Palma; mentre il diabolico impresario é impersonato dal musicista Paul Williams, autore della leggendaria colonna sonora.
Paolo 14 anni fa
Tra le innumerevoli opere letterarie che hanno fornito ispirazione al mondo del cinema quello che vanta maggiori trasposizioni su celluloide é sicuramente "Il fantasma dell'Opera", il capolavoro scritto da Gaston Leroux nel 1910.
1925
La prima trasposizione cinematografica, prodotta dalla Universal, é del 1925 ed é pressocchè fedele al testo originale, fatta eccezione del finale. Il suo punto di forza é indiscutibilmente l'eccezionale interpretazione dell'allora stella del cinema muto Lon Chaney. Il suo fantasma é destinato a diventare un'icona del cinema fantastico grazie non solo alla sua grande capacità mimica, ma anche per il trucco facciale da lui stesso creato ed ai limiti dell'autolesionismo.
La regia venne affidata a Rupert Julian, i cui continui contrasti con Chaney resero molto sofferta la lavorazione del film, tanto che in alcuni casi venne da quest'ultimo addirittura sostituito in alcune scene come quella del ballo in maschera che, tralaltro, venne girata in un rudimentale Technicolor.
1943
Si dovrà aspettare diciotto anni prima che il fantasma ricompaia sul grande schermo, stavolta in piena "era sonora" e sfavillante Technicolor!
La nuova versione inoltre si discosta notevolmente sia dalla precedente che dal romanzo stesso per una differenza sostanziale: il "mostro" stavolta é un musicista che, vittima di sfortunati eventi, rimane sfigurato e si rintana nei sotterranei dell'Opera dove, tra minacce ed assassinii, cercherà di favorire la carriera della bella cantante Christine, da lui disperatamente amata.
La regia é di Arthur Lubin, specializzato in commedie musicali, mentre il fantasma è interpretato da Claude Rains, già apprezzato per essere stato "L'uomo invisibile" nell'omonimo film del '33.
Questa pellicola vinse due premi Oscar per la miglior fotografia e la miglior scenografia!
1962
La terza "apparizione" del fantasma viene curata dalla casa produttrice inglese Hammer (specializzata in film horror) che, acquistati i diritti dalla Universal, affida la realizzazione della pellicola al loro regista di punta: Terence Fisher.
La narrazione viene stavolta ambientata a Londra e rielabora i temi trattati nel suo predecessore con la differenza di conferire al personaggio dello sfortunato musicista (derubato della sua musica da uno spregevole impresario), una maggiore nobiltà d'animo, assurgendolo di fatto a vero eroe della vicenda.
Il fantasma é interpretato dall'attore Herbert Lom, che in seguito verrà apprezzato anche per la sua verve comica nella esilarante saga della "Pantera rosa".
1983
Il nostro fantasma lascia per il momento il grande schermo ed approda in Televisione con questa pellicola prodotta dalla CBS e diretta da Robert Markowitz. Ambientato in Ungheria, vede il nostro fantasma (un direttore d'orchestra anche stavolta sfigurato dall'acido) interpretato da Maximilian Schell.
1989
Agli sgoccioli degli anni ottanta, il fantomatico Erik (che per l'occasione si riappropria di fatto del suo nome originale) torna sul grande schermo in una pellicola prodotta da Menahem Golan per la neonata 21th Century Fox e affidata al regista Dwight H. Little. A dargli volto stavolta é l'icona horror Robert Englund, all'epoca sulla cresta dell'onda con la fortunatissima saga di "Nightmare". Questo fantasma infatti deve tanto, forse troppo, al celeberrimo mito di Freddy Kruger in più di un aspetto: la connotazione diabolica (Erik é un musicista che stringe un patto col maligno a causa del quale perde letteralmente la faccia!), il make-up sanguinolento di Kevin Yagher, il sadismo decisamente splatter e soprattutto gli sviluppi surreali della vicenda stessa.
1990
Dopo questo exploid estremamente orrorifico, la vicenda del povero Erik torna ad una connotazione decisamente più romantica con una mega-produzione televisiva in due puntate diretta da Tony Richardson.
Nonostante la consueta libera interpretazione del soggetto, il film mostra una maggiore affinità al romanzo se non altro nello spirito romantico, struggente e quasi fiabesco della narrazione, a tutto beneficio del pubblico televisivo.
Nelle misteriose vesti del fantasma troviamo il bravo Charles Dance, solo leggermente offuscato dalla presenza di un mostro sacro di Hollywood come Burt Lancaster.
1998
Verso la fine degli anni '90 anche il nostro Dario Argento, si cimenterà in una sua personalissima e bizzarra rilettura del romanzo di Leroux. In essa vedremo un Erik (interpretato da Julian Sands) non più deforme o sfigurato ma fascinoso e perverso reietto abbandonato da bambino nei sotterranei dell'Opera ed allevato nientemeno che dai topi! Questa é solo una pallida premessa ad una pellicola decisamente delirante, tanto curata sotto il profilo tecnico quanto penosa ed imbarazzante dal punto di vista narrativo e della recitazione.
2004
Il musical teatrale scritto da Andrew Lloyd Webber negli anni ottanta, dopo anni di traversie, trova finalmente uno sbocco cinematografico nel 2004. La regia viene affidata a Joel Schumacher mentre nel ruolo del fantasma abbiamo uno struggente Gerard Butler, il futuro Leonida di "300".
Per la distribuzione all'estero, Webber ha preteso che ogni paese curasse nella propria lingua l'adattamento del film, non solo del parlato ma soprattutto dei testi cantati. Nell'edizione italiana tale adattamento é stato curato egregiamente da Fiamma Izzo.
Oltre la filmografia dichiaratamente ispirata al romanzo di Leroux, sono state svariate le produzioni minori che ne hanno, in un certo senso, omaggiato l'idea principale con bizzarre variazioni sul tema.
Tra queste vale assolutamente la pena citare almeno "Il fantasma del palcoscenico", il geniale cult movie scritto e diretto da Brian De Palma nel 1974. In esso De Palma rielabora il plot della precedente versione della Hammer, sposandolo ad altri miti letterari quali "Il ritratto di Dorian Gray" di Wilde ed il "Faust" di Goethe, trasferendo la vicenda dallo scenario
operistico a quello rock.
Nelle oscure ma futuristiche vesti del fantasma troviamo William Finley, l'attore "feticcio" di De Palma; mentre il diabolico impresario é impersonato dal musicista Paul Williams, autore della leggendaria colonna sonora.
1925
La prima trasposizione cinematografica, prodotta dalla Universal, é del 1925 ed é pressocchè fedele al testo originale, fatta eccezione del finale. Il suo punto di forza é indiscutibilmente l'eccezionale interpretazione dell'allora stella del cinema muto Lon Chaney. Il suo fantasma é destinato a diventare un'icona del cinema fantastico grazie non solo alla sua grande capacità mimica, ma anche per il trucco facciale da lui stesso creato ed ai limiti dell'autolesionismo.
La regia venne affidata a Rupert Julian, i cui continui contrasti con Chaney resero molto sofferta la lavorazione del film, tanto che in alcuni casi venne da quest'ultimo addirittura sostituito in alcune scene come quella del ballo in maschera che, tralaltro, venne girata in un rudimentale Technicolor.
1943
Si dovrà aspettare diciotto anni prima che il fantasma ricompaia sul grande schermo, stavolta in piena "era sonora" e sfavillante Technicolor!
La nuova versione inoltre si discosta notevolmente sia dalla precedente che dal romanzo stesso per una differenza sostanziale: il "mostro" stavolta é un musicista che, vittima di sfortunati eventi, rimane sfigurato e si rintana nei sotterranei dell'Opera dove, tra minacce ed assassinii, cercherà di favorire la carriera della bella cantante Christine, da lui disperatamente amata.
La regia é di Arthur Lubin, specializzato in commedie musicali, mentre il fantasma è interpretato da Claude Rains, già apprezzato per essere stato "L'uomo invisibile" nell'omonimo film del '33.
Questa pellicola vinse due premi Oscar per la miglior fotografia e la miglior scenografia!
1962
La terza "apparizione" del fantasma viene curata dalla casa produttrice inglese Hammer (specializzata in film horror) che, acquistati i diritti dalla Universal, affida la realizzazione della pellicola al loro regista di punta: Terence Fisher.
La narrazione viene stavolta ambientata a Londra e rielabora i temi trattati nel suo predecessore con la differenza di conferire al personaggio dello sfortunato musicista (derubato della sua musica da uno spregevole impresario), una maggiore nobiltà d'animo, assurgendolo di fatto a vero eroe della vicenda.
Il fantasma é interpretato dall'attore Herbert Lom, che in seguito verrà apprezzato anche per la sua verve comica nella esilarante saga della "Pantera rosa".
1983
Il nostro fantasma lascia per il momento il grande schermo ed approda in Televisione con questa pellicola prodotta dalla CBS e diretta da Robert Markowitz. Ambientato in Ungheria, vede il nostro fantasma (un direttore d'orchestra anche stavolta sfigurato dall'acido) interpretato da Maximilian Schell.
1989
Agli sgoccioli degli anni ottanta, il fantomatico Erik (che per l'occasione si riappropria di fatto del suo nome originale) torna sul grande schermo in una pellicola prodotta da Menahem Golan per la neonata 21th Century Fox e affidata al regista Dwight H. Little. A dargli volto stavolta é l'icona horror Robert Englund, all'epoca sulla cresta dell'onda con la fortunatissima saga di "Nightmare". Questo fantasma infatti deve tanto, forse troppo, al celeberrimo mito di Freddy Kruger in più di un aspetto: la connotazione diabolica (Erik é un musicista che stringe un patto col maligno a causa del quale perde letteralmente la faccia!), il make-up sanguinolento di Kevin Yagher, il sadismo decisamente splatter e soprattutto gli sviluppi surreali della vicenda stessa.
1990
Dopo questo exploid estremamente orrorifico, la vicenda del povero Erik torna ad una connotazione decisamente più romantica con una mega-produzione televisiva in due puntate diretta da Tony Richardson.
Nonostante la consueta libera interpretazione del soggetto, il film mostra una maggiore affinità al romanzo se non altro nello spirito romantico, struggente e quasi fiabesco della narrazione, a tutto beneficio del pubblico televisivo.
Nelle misteriose vesti del fantasma troviamo il bravo Charles Dance, solo leggermente offuscato dalla presenza di un mostro sacro di Hollywood come Burt Lancaster.
1998
Verso la fine degli anni '90 anche il nostro Dario Argento, si cimenterà in una sua personalissima e bizzarra rilettura del romanzo di Leroux. In essa vedremo un Erik (interpretato da Julian Sands) non più deforme o sfigurato ma fascinoso e perverso reietto abbandonato da bambino nei sotterranei dell'Opera ed allevato nientemeno che dai topi! Questa é solo una pallida premessa ad una pellicola decisamente delirante, tanto curata sotto il profilo tecnico quanto penosa ed imbarazzante dal punto di vista narrativo e della recitazione.
2004
Il musical teatrale scritto da Andrew Lloyd Webber negli anni ottanta, dopo anni di traversie, trova finalmente uno sbocco cinematografico nel 2004. La regia viene affidata a Joel Schumacher mentre nel ruolo del fantasma abbiamo uno struggente Gerard Butler, il futuro Leonida di "300".
Per la distribuzione all'estero, Webber ha preteso che ogni paese curasse nella propria lingua l'adattamento del film, non solo del parlato ma soprattutto dei testi cantati. Nell'edizione italiana tale adattamento é stato curato egregiamente da Fiamma Izzo.
Oltre la filmografia dichiaratamente ispirata al romanzo di Leroux, sono state svariate le produzioni minori che ne hanno, in un certo senso, omaggiato l'idea principale con bizzarre variazioni sul tema.
Tra queste vale assolutamente la pena citare almeno "Il fantasma del palcoscenico", il geniale cult movie scritto e diretto da Brian De Palma nel 1974. In esso De Palma rielabora il plot della precedente versione della Hammer, sposandolo ad altri miti letterari quali "Il ritratto di Dorian Gray" di Wilde ed il "Faust" di Goethe, trasferendo la vicenda dallo scenario
operistico a quello rock.
Nelle oscure ma futuristiche vesti del fantasma troviamo William Finley, l'attore "feticcio" di De Palma; mentre il diabolico impresario é impersonato dal musicista Paul Williams, autore della leggendaria colonna sonora.
ettore 14 anni fa
Sono molto legato al fantasma del palcoscenico: mi ricorda un pomeriggio a casa di Paolo a commuovermi per una storia struggente.
ettore 14 anni fa
Sono molto legato al fantasma del palcoscenico: mi ricorda un pomeriggio a casa di Paolo a commuovermi per una storia struggente.
Paolo 14 anni fa
Eh sì lo ricordo quel pomeriggio, il primo anno di scuola!
Paolo 14 anni fa
Eh sì lo ricordo quel pomeriggio, il primo anno di scuola!
Paolo 4 anni fa
Nel mio excursus dimenticai di includere la versione animata realizzata dalla Emerald City Productions di Dublino nel 1987 e che mi capitò di vedere molti anni fa.
Nonostante la sua brevità (44 minuti), con conseguente semplificazione degli eventi, risulta una delle trasposizioni più fedeli al romanzo di Leroux.
Paolo 4 anni fa
Nel mio excursus dimenticai di includere la versione animata realizzata dalla Emerald City Productions di Dublino nel 1987 e che mi capitò di vedere molti anni fa.
Nonostante la sua brevità (44 minuti), con conseguente semplificazione degli eventi, risulta una delle trasposizioni più fedeli al romanzo di Leroux.
SEZIONI
Per soli iscritti al sito
Per soli autorizzati
Pochi messaggi
Con interazione
Per soli autorizzati
Pochi messaggi
Con interazione