
Interno - Notte - Camera da letto
In una stanza tenuamente illuminata, al centro di un letto, la salma di un uomo giace composta per la veglia funebre.
Ai due lati del letto, ciascuno seduto su una sedia, vi sono due uomini, distintamente vestiti, che vegliano sul defunto in un silenzio imbarazzato.
L'uomo alla sinistra della scena, schiarendosi la voce, decide di rompere tale silenzio.
Uomo #1:
Quindi lei... era un suo compagno di scuola?
Uomo #2:
Sì, certo.
Dopo il diploma abbiamo mantenuto i contatti per un po’ di tempo ma poi abbiamo,
nostro malgrado, allentato la frequentazione, senza però perderci del tutto di vista.
Lei?
Uomo #1:
Sono stato un suo collega di lavoro, agli inizi.
Poi mi sono trasferito ma, pur vedendoci raramente, siamo rimasti in contatto.
Dopo questo breve scambio i due tornano al loro silenzio.
[dissolvenza incrociata a indicare che è trascorso del tempo]
Passano alcuni minuti e i due uomini sono ancora al loro posto ma l'uomo a sinistra è visibilmente spazientito e prende nuovamente la parola.
Uomo #1:
La vedo piuttosto assonnato.
Vada prendersi un caffè o un po’ d'aria fresca.
Uomo #2:
La ringrazio, ma sono più sveglio di quanto sembri.
Uomo #1:
Mmpf... no, mi dia ascolto invece, lei ha sonno... lei ha molto, molto sonno.
Detto questo l'uomo inizia a fissarlo sempre più intensamente mentre lo sguardo dell'altro, dapprima confuso, diventa sempre più rilassato e spento. Ma quando i suoi occhi stanno per chiudersi, ecco che essi si spalancano repentinamente emettendo un rapidissimo ed intenso lampo che abbaglia l'ipnotizzatore.
Mentre questi, sofferente e contrariato, si strofina gli occhi, l'altro tenta di soffocare le risate.
Uomo #1:
Argh... non posso crederci... un agente etico.
Vecchio compagno di scuola un corno!
Uomo #2:
Siete voi che ci costringete a giocare sporco.
Ripresosi parzialmente dall’abbagliamento, l’uomo ribatte, con controllata veemenza.
Uomo #1:
Ma per favore... se dipendesse da voi burocrati saremmo fermi all'età dei cristalli.
La scienza ed il sapere devono progredire e, per fortuna, i mezzi che possono permetterlo sono al passo con le ragioni etiche che sbandierate senza capirne il significato.
Un tempo questi poveretti venivano prelevati con la forza, sottoposti ad esami invasivi ed inconcludenti per poi essere rispediti alla loro vita pieni di inutili traumi.
Adesso invece con un chip infinitesimale iniettato a insaputa del soggetto ed aspirato dopo la sua morte, possiamo ricavare una mole di preziose informazioni senza che
egli ne abbia minimamente risentito per tutto il tempo intercorso.
Uomo #2:
Questa lezioncina su cose di cui sono già a conoscenza poteva risparmiarsela perché il punto é un altro.
Se esiste un determinata regolamentazione in materia di ricerca questa deve essere rispettata fino ad eventuali modifiche al codice deontologico, indipendentemente da quanto siano evolute le tecniche di ricerca e di studio.
Voce:
Sull'essere evolute ci sarebbe molto da discutere, se posso permettermi
Nell'udire questa frase i due uomini saltano letteralmente dalle loro sedie in quanto a pronunciarla é stato il defunto sdraiato sul letto. La salma infatti ha gli occhi aperti ma fissi verso il soffitto e le labbra leggermente dischiuse a lasciar uscire le parole in forma di ventriloquio.
Voce:
Chiedo scusa per avervi spaventati e se non mi rivolgo a voi guardandovi ma, purtroppo, ho pochissimo potere sulle spoglie mortali che mi appresto a lasciare.
Mi scuserete poi se non rivelo la mia identità né la mia provenienza, ma posso tuttavia dirvi che anche il mio lavoro concerne la ricerca scientifica e quando ho messo in discussione il vostro livello tecnico e scientifico l'ho fatto con cognizione.
Noi infatti, per svolgere le nostre ricerche, entriamo letteralmente in simbiosi con i soggetti da studiare e lo facciamo al momento stesso della nascita, accompagniamo passivamente per tutto l'arco della loro esistenza che, rapportato al nostro ciclo vitale, é estremamente breve. Vi basti pensare che ogni loro decennio di vita equivale ad un solo giorno dei nostri.
Alla fine del nostro incarico abbandoniamo il corpo del nostro ospite e facciamo ritorno al nostro pianeta portando con noi un bagaglio di informazioni preziosissime in quanto frutto di esperienza non solo diretta ma vissuta.
Ora devo andar via, ho occupato questo corpo oltre il tempo consentito.
Aggiungo un'ultima cosa, rivolgendomi soprattutto al mio collega qui alla mia destra.
Ho provveduto a disintegrare il microchip nel momento stesso in cui é stato installato.
Può anche provare a verificare se io stia mentendo o meno, ma sarebbe tempo sprecato e fatica inutile, tenendo anche presente che verrebbe ostacolato in tale compito.
È tutto.
Faccio ritorno a casa.
Addio!
A quel punto gli occhi e la bocca dell’uomo tornano a chiudersi e, pochi istanti dopo, un globo di luce dorata scaturisce dal volto inanimato innalzandosi lentamente e scomparendo attraverso il soffitto.
I due uomini, dopo averlo seguito nella sua ascesa, tornano a guardarsi attoniti, senza riuscire a dire nulla.
Stavolta é l’agente, con un sorriso bonario, a prendere parola per primo.
Uomo #2:
Beh, qui non c’è più granché da fare.
Viene con me a mangiare un boccone?
Uomo #1 [avvicinandosi a lui e ricambiando il sorriso]:
Il cibo di qui è pessimo!
Uomo #2:
Le farò cambiare idea
Uomo #1:
Mh… e sia!
I due escono lentamente dalla stanza.
FINE
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