Dieci anni dopo il finto spot di "Acqua acquetta", la 3D Production torna a mettersi in gioco con un concorso stavolta di respiro internazionale: a lanciare la sfida é addirittura la Philips col patrocinio del grande regista Ridley Scott, con un copione da rispettare rigorosamente ma con la libertà di svilupparlo a modo proprio.
La 3D non si sottrae a questa occasione davvero stimolante ed invita i propri soci a buttare giù qualche idea da sviluppare. All'appello rispondono Paolo e Roberto con due soggetti diversissimi tra loro ma entrambi caratterizzati dal consueto gusto per la comicità, pur non essendo affatto parodie.
Il cortometraggio di Paolo, intitolato "An amazing prey (Una preda stupefacente)" avrà come protagonista indiscusso il piccolo Diego, affiancato dai tre antagonisti Adriano, Paolo e Francesco, e dalla mamma Antonietta.
Alla regia, come di consueto, la sapiente mano di Ettore.
E sarà proprio la sua sapiente mano o, per meglio dire, il suo occhio cinematografico a far sì che un leggero declivio alberato possa passare per un boschetto tra i cui alberi e cespugli si svolge la brevissima vicenda. Per rendere al meglio possibile quest'illusione é stato necessario studiare per bene gli spazi a disposizione e giocare meticolosamente con le inquadrature, fortunatemente piuttosto brevi e dinamiche.
Per le riprese si é proceduto per gradi: si è cominciato con quelle relative ai tre cacciatori presi singolarmente, ognuno dei quali imbracciava praticamente lo stesso fucile, unico esemplare tra il materiale di scena.
Si passa subito dopo alle sequenze che vedono comparire il piccolo protagonista Diego: si comincia con i flashback iniziali che prevedono la sua interazione con i tre cacciatori e dove sono presenti la maggior parte delle battute del copione; successivamente si passa ai rapidi inserti che lo vedono correre verso i cespugli per far scappare gli ipotetici conigli. Proprio questa si è rivelata essere l'inquadratura più impegnativa, la cui complicata posizione molto facilmente avrebbe potuto rivelare particolari del luogo poco consoni. Ma l'abilità di Ettore e soprattutto la grande pazienza di Diego hanno prodotto il risultato desiderato.
Quest'ultima performance però deve aver stancato non poco il piccolo protagonista che infatti si mostrerà comprensibilmente recalcitrante al momento di girare la sequenza finale che poi, con il giusto incoraggiamente, si convincerà ad interpretare.
A migliorare ulteriormente il feeling ci sarà l'entrata in scena di mamma Antonietta per la battuta decisiva del corto, a cui seguirà la buffa zoppicata dei tre antagonisti a chiudere la storia ma non certo la sessione di riprese.
Per finire infatti si ha bisogno di alcuni inserti piuttosto singolari: Adriano e Francesco, alternativamente e stoicamente, dovranno aggirarsi tra i pochi alberi "interpretando" il finto unicorno con addosso un lenzuolo bianco e con l'ausilio di un cono di plastica rivestito di carta stagnola per simulare il corno ed un "Mocio" strategicamente posizionato per fungere da improbabile coda!