Per l'evento 3D 2011 si torna in terra toscana, questa volta a Prato, e più precisamente in località Canneto.
Il periodo scelto é quello della fine di ottobre, periodo favorevole per una doppia valenza: oltre al ponte di Ognissanti (di cui molti della troupe hanno potuto usufruire), anche la concomitanza del rinomato festival "Lucca Comics and Games" presso cui recarsi, terminato l'evento, il giorno 31.
L'inizio ufficiale dell'evento é il giorno 29 ma, come si é rivelata buona consuetudine, la sera prima si era già tutti al completo benché provenienti da parti diverse e con tempi e modalità differenti. Adriano e Antonio Castaldo infatti provenendo da Firenze erano già sul luogo nel pomeriggio, come anche Ettore e famiglia da Parma; da Napoli si sono messi in viaggio due gruppi separati: il primo composto da Paolo, Loredana, Antonio, Francesco e la new entry Rosalba scegliendo il treno e potendosi muovere già ad ora di pranzo, giungono a inizio serata; il secondo gruppo composto da Titti, Rosaria, Anna ed il piccolo claudio invece non può partire prima del pomeriggio inoltrato e, dopo un lungo viaggio in auto, giunge sul posto in tarda serata.
29 OTTOBRE
La mattina, smaltita ciascuno la stanchezza del viaggio, si comincia con una ripresa in apparenza semplice, girata in interno e con quattro soli attori in scena, ovvero il dialogo tra Francesco (Jena Friskey) ed Adriano (colonnello), con Paolo e Rosaria come soldati comparsa, davanti un tavolo adibito, con pochi fronzoli, a scrivania. L'apparente semplicità della scena é stata ben presto smentita dalla proverbiale difficoltà di Adriano a sostenere dialoghi di una certa lunghezza, anche se per metà letti per esigenze stesse di copione. Ciononostante si riesce nell'impresa e in tempi tutto sommato più che accettabili.
Terminata questa sessione d'apertura, i due interpreti si trasferiscono in un'altra ala della struttura dove é stato allestito, in un grande salone situato al pian terreno, il "set cromakey". Bisogna infatti girare la scena del lancio di Francesco col paracadute, sequenza questa fatta di essenzialmente di piccoli inserti. L'effetto del lancio é stato reso particolarmente efficace dall'utilizzo di un ventilatore professionale portato da Antonio Castaldo e facente parte della propria attrezzatura da fotografo; a questi inserti fa seguito il breve dialogo con Adriano davanti il portello dell'aereo e che fa da preludio al suddetto lancio.
Nel frattempo che i grandi erano impegnati con tali riprese, i piccoli Diego e Claudio, agghindati con sacchetti della spazzatura, venivano diretti dalla abile e paziente Anna (proprio come ai tempi di "Arma micidiale") per alcuni inserti utili nella scena della fuga di Francesco dagli spaventosi "uomini sacchetta". La location scelta per tali spezzoni era particolarmente appetibile per la presenza di una carcassa di automobile e per alcuni oggetti accatastati a terra; si é dimostrato un inconveniente imbarazzante e non di poco conto il fatto che tale luogo fosse una proprietà privata!!!
Dopo aver lasciato con molto imbarazzo il luogo del "misfatto" ci si reca in una piccola area sul retro della struttura che ci ospita dove vengono effettuate le comprensibilmente poco facili riprese del pedinamento di Francesco da parte dei due inquietanti bimbi.
Giunti ormai già oltre le ore 13, sospendiamo le riprese per la lunga pausa pranzo, raccogliendo le forze per le più impegnative riprese del pomeriggio.
La scena successiva prevista sulla tabella di marcia è quella dell'arrivo delle forze armate sull'area del disastro aereo da cui parte l'intera vicenda. Grazie allo studio di Ettore, mediante Internet, delle possibilità logistiche offerte dalla zona circostante la struttura, si é individuata una location più che soddisfacente in un area dissestata situata in fondo la collina e facilmente raggiungibile a piedi. Gli interpreti principali della suddetta sequenza sono il "colonnello" Adriano, Titti e Rosaria, la prima in abiti militari mentre la seconda in quelli pittoreschi di una trucida punk. A popolare ulteriormente la scena, in abiti ed armamentario militare, Paolo, Antonio, Anna e Rosalba.
Nonostante ci si trovi in uno spazio per così dire "pubblico", la location non ha comportato alcun problema logistico di sorta e la prova offerta dagli attori é stata più che soddisfacente, soprattutto quella di Rosaria che ha riscattato così la performance dell'anno precedente che la vedeva relegata, per pure ma ingenerose esigenze di copione, al ruolo di semplice e muta comparsa.
Tornati alla struttura, ci si prende qualche meritato momento di pausa finchè, scesa la sera, ci si rimette all'opera per la scena finale del film: lo scontro finale tra Friskey e il cattivissimo Arciduca interpretato da Antonio.
Fondamentale per la riuscita di queste riprese serali in esterno il faretto procurato anch'esso da Antonio Castaldo che, oltre all'attrezzatura, ha messo a disposizione anche tutta la sua esperienza in campo fotografico.
La sequenza viene effettuata nello spazio dove sono parcheggiate le auto ed è ripetuta svariate volte più al fine di disporre di diverse inquadrature che per i previsti e naturali errori in cui inevitabilmente ci si imbatte.
La scena, sul finire, vede anche la ricomparsa di Adriano e di Titti, ma prima ancora quella dello stesso regista Ettore, nelle malridotte vesti del presidente.
Terminata la lunga e intensa giornata, dopo cena ci si dedica all'immancabile momento comunitario della proiezione in anteprima (stavolta con un vero mini proiettore collegato al computer portatile) dell'ultimo cortometraggio prodotto "Arma micidiale" (con relativi "contenuti extra"), anticipato da una esilarante clip realizzata da Adriano e Antonio Castaldo, un finto trailer intitolato "Io sto leggendo". A queste proiezioni é infine seguita quella di un'ennesimo trailer che, in realtà, é il lancio di una sorta di piccola gara all'interno dell'associazione stessa, ma di cui é bene parlare in seguito.
Altro momento ludico della serata é stato il "battesimo" del "Gioco dell'O'scars", variante 3dproduction del famosissimo "Gioco dell'oca", di cui ciascun membro dell'associazione ne ha ricevuto omaggio.
30 OTTOBRE
La mattina dopo vede la troupe alle prese con quella che é la scena in assoluto più impegnativa del film: il combattimento nell'arena, preludio al duello finale girato la sera prima. Sempre grazie agli studi fatti da Ettore viene individuata la location ideale in un vero e proprio anfiteatro posto nel parco comunale.
La possibilità di girare tale sequenza in una location reale e credibile, anzichè essere costretti a replicare quanto fatto con il comunque riuscito match di "Brocky", non é scevra di difficoltà. La prima fra tutte é sicuramente il fatto stesso di girare in un luogo pubblico e quindi soggetto ad interferenze. Tale possibile inconveniente non si é fortunatamente presentato in quanto le pochissime persone avvicinatesi al luogo lo hanno poi prudentemente evitato!
L'altro fattore negativo é inevitabilmente il fatto di non poter disporre di un numero consistente di comparse, il che ha costretto gli esigui membri del cast a riciclarsi in più personaggi, intercambiandosi il già scarso vestiario e correndo in più direzioni simulando una folla in fuga.
Nonostante tali palesi limiti, gli attori (soprattutto Antonio Comes) ed il regista danno il meglio di sè per sopperirne.
Questa sessione di riprese ha tuttavia messo in luce alcuni difetti di organizzazione nel momento in cui ci si é accorti di aver dimenticato sia un indispensabile oggetto di scena (la granata) che addirittura il copione. Ad entrambe le incresciose mancanze si é comunque riusciti a porvi rimedio: il primo grazie all'ingegno, adoperando una pigna; il secondo grazie alla tecnologia ovvero collegandosi, tramite il cellulare di Ettore, al sito 3d e visualizzando il file contenente l'indispensabile copione.
Tornati alla struttura, tuttaltro che stanchi nonostante questa faticaccia, ottimizziamo al meglio il tempo rimasto prima del pranzo effettuando le riprese relative alla scena nella "biblioteca" che si compone di due parti: quella in esterno (con l'arrivo dei due protagonisti davanti al portone), e quella in interno (con l'incontro con Sapientone interpretato da Roberto). Essendo la seconda più impegnativa, in quanto basata essenzialmente su dialoghi, viene eseguita per prima e viene ambientata nella stessa stanza utilizzata per il dialogo tra Francesco e Adriano, ma più precisamente nel lato opposto, fornito oltretutto di una grande libreria adattissima al contesto.
Girata brillantemente tale scena, tre dei quattro attori (Francesco, Paolo e Anna) si trasferiscono all'esterno per realizzare la breve sequenza dell'arrivo dei due uomini alla biblioteca.
I pochi minuti rimasti prima che sia pronto a tavola vengono utilizzati per alcune brevissime sequenze riguardanti l'inseguimento lungo le (ipotetiche) vie di New York. Tali sequenze vengono girate lungo la stradina che porta alla struttura, non senza il consueto e imbarazzante inconveniente del passaggio di automobili e persone.
Dopo pranzo é purtroppo già tempo di saluti: Titti e Rosaria infatti, dovendo lavorare il giorno dopo, partono nel primo pomeriggio alla volta di Napoli.
Durante la pausa pomeridiana, mentre si mette un pò d'ordine tra gli oggetti di scena, cade l'occhio su un cappotto nero portato da Veronica. Tanto basta per riaccarezzare un'idea presa in considerazione in precedenza e poi messa da parte: recuperare il personaggio della Binguina che la stessa Veronica avrebbe dovuto interpretare l'anno precedente in "Sbatman" ma che, per mancanza del vestiario adeguato, venne nostro malgrado eliminato. Due guanti di lana neri con copridita (che ricordano simpaticamente proprio le pinne di un pinguino), una fascia termica rinforzata con del cartoncino in luogo del proverbiale cappello a cilindro, la camicia e la cravatta indossate da Ettore per il ruolo del presidente completano alla perfezione il vestiario. Il resto lo ha fatto il perfetto trucco facciale di Veronica plasmato su quello famoso di Danny De Vito in "Batman - il ritorno".
Non restava altro da fare che recarsi nell'angolo croma-key ed eseguire poche ma mirate inquadrature corredate da altrettanto mirate battute studiate in precedenza proprio al fine di inserire perfettamente il personaggio nella dinamica della scena già girata.
Nel tardo pomeriggio si ritorna sul copione di "Sfiga da New York" per le sequenze del taxi, ovvero l'incontro di Jena con "Tassinaro" e la comparsa degli "uomini sacchetta". Ed é quì che vengono le dolenti note perché, nel momento in cui vengono girate queste sequenze, le assenze nella troupe sono ulteriormente aumentate: Adriano e Anna si sono recati a Firenze per portare a casa gran parte del materiale di scena in modo da dimezzare il carico una volta terminato l'evento, mentre Roberto e Veronica sono in giro a fare spese. Il peso di tali assenze non é percepibile tanto nelle sequenze del taxi (dove tuttavia sarebbe stato auspicabile usufruire del telone verde per lo sfondo) quanto in quelle dei suddetti "uomini sacchetta", dove ad impersonarli sono stati alla fine solo quattro interpreti, più precisamente tre uomini ed un bambino (Diego), rendendo quindi alquanto misera una scena che sarebbe dovuta essere decisamente più d'effetto.
Resta, al completamento delle riprese, una sola scena e più precisamente quella d'apertura del disastro aereo. Essa é la scena meno impegnativa del film essendo girata con cavalletto fisso con i due attori, Ettore e Antonietta, seduti davanti il telone verde e impegnati in un breve ma efficace scambio di battute. L'intesa é perfetta e la sequenza viene realizzata nel migliore dei modi, più che fedele alle aspettative anzi persino con una piccola divertente aggiunta.
Giunti a questo felice punto e con gli assenti del pomeriggio da tempo tornati, sarebbe stato più che auspicabile rifare in grande stile la sequenza degli "uomini sacchetta"; più che auspicabile certo, se non fosse stato per una piccola diatriba che, salita esageratamente di tono, ha finito per compromettere l'entusiasmo di tutta la compagnia.
Nonostante il morale un pò a terra Ettore e Paolo decidono di rendere produttive le ore serali mettendosi all'opera, subito dopo cena, per realizzare una clip che già da un pò di tempo era in cantiere e che un concorso a tema ecologico, e quindi affine al soggetto, ha contribuito a dargli ulteriore slancio. La clip é ispirata alla striscia umoristica che gli stessi realizzarono anni prima per un notiziario di quartiere per denunciare il degrado ambientale e significativamente intitolata "Mars s'attack!" Si organizza quindi una minuscola troupe composta da Ettore, di consueto dietro la videocamera, Paolo e Antonio Comes, trasformati in alieni grazie a tute bianche da verniciatori e cappucci di lana ed occhiali scuri a nasconderne i volti, e Roberto in qualità di assistente di scena per gestire i vari oggetti necessari agli attori di volta in volta.
Benché il copione fosse praticamente improvvisato al momento, il fatto di essere giocato interamente su dialoghi mimati lo rende tuttaltro che difficile da realizzare e, anzi, piuttosto stimolante. Inizialmente però si era pensato di munire i due protagonisti di occhi finti fatti di carta e attaccati alle lenti degli occhiali; questa scelta si è però rivelata infelice in quanto costringeva di fatto i due interpreti a recitare alla cieca, con movimenti eccessivamente impacciati e privi della necessaria scioltezza mimica. Rinunciato a questo comunque trascurabile dettaglio le riprese sono andate avanti celermente, senza difficoltà e portate a buon fine.
Il resto della serata é stato poi riservato al puro svago con la proiezione, da buon cineclub, di un ottimo film di fantascienza!