UN PÒ DI AUTOCELEBRAZIONE!


  Paolo     16 anni fa     News  

Lo scorso settembre un certo Alessandro Montosi, autore di un celebre libro dedicato a Goldrake,
nonchè di un volumetto dedicato alla saga dei Mazinga (per la collana ''I love Anime'') mi contattò per propormi di aderire (in qualità di fan) ad un volumetto dedicato a Jeeg Robot.
Alla mia entusiasta adesione mi inviò un questionario, invitandomi inoltre a mandargli un disegno che corredasse il testo.
Ecco l'intervista:

Quando hai visto l’anime di Jeeg Robot D’acciaio per la prima volta? L’hai scoperto da solo o su segnalazione di un amico/compagno di classe/cugino/ecc…?
Lo scoprii da solo vedendo il trailer in TV. Ricordo che lo accolsi come una vera manna dal cielo perché erano alcuni giorni che c’era un vuoto di cartoni in TV; magari erano solo un paio di giorni ma nell’ottica di bambino mi sembravano mesi!

Cosa ricordi del primo impatto con l’anime di Jeeg? Cosa ti aveva colpito di più?
Sinceramente non ricordo, ero troppo piccolo (appena sei anni). L’ho gustato a poco a poco negli anni successivi, infatti penso sia stato l’anime che ho maggiormente seguito, e sin da allora posso dire che percepivo un modo di porsi diverso, con tematiche e linguaggi più maturi e profondi.

C’è una puntata di Jeeg a cui sei particolarmente affezionato? Ti va di parlarcene?
Sicuramente il commovente “Preso in ostaggio”, l’epilogo della triste vicenda di Flora, della sua definitiva redenzione e riscatto a prezzo del proprio sacrificio. Questo episodio rappresenta, secondo me, l’apice emotivo dell’intera serie. Un episodio unico e sorprendente, all’interno del filone robotico quantomeno, anche perché se alla redenzione di Flora veniamo preparati già dagli episodi precedenti, lo straordinario gesto d’altruismo di Ikima ed Amaso, che la liberano commossi dalle sue parole, non può che lasciarci spiazzati.

Hai mai visto il film di montaggio italiano Jeeg contro i mostri di roccia? Che ricordi ne hai?
Ricordi molto buoni, per quanto il montaggio e soprattutto il riadattamento di molti dialoghi rispetto al doppiaggio della serie mi faccia storcere un po’ il naso!
Ricordo che mio padre noleggiò l’8 mm oltre alcuni episodi sparsi. Ma il ricordo al quale do più valore risale al settembre dell’88, quando lo rividi su Junior TV. Quella fu la scintilla che riaccese la passione per gli anime dopo almeno cinque anni di quasi totale disinteresse.

Quando hai letto per la prima volta i fumetti realizzati in Italia negli anni ’70-’80 e/o il manga di Nagai/Yasuda pubblicato poi dalla Dynamic Italia nel 2002? Che impressioni ti hanno fatto?
Riguardo i fumetti italiani, mi piaceva molto quel modo totalmente libero di impaginare le vignette.
Il manga di Nagai/Yasuda l’ho letto al tempo dell’uscita e ne sono rimasto deluso: i disegni sono belli per carità ma la storia è estremamente povera di contenuti, in pratica l’esatto contrario della serie animata.

Hai acquistato i gadget relativi alla serie da bambino (inclusi i Micronauti) ? Oggi continui a collezionare prodotti sulla serie (siano essi gadget d’epoca o prodotti più recenti come i modellini giapponesi)?
Sì ne avevo, compreso uno dei micronauti, ma hanno purtroppo fatto una brutta fine!
Tra i modellini che colleziono ora purtroppo Jeeg non è ancora presente.

I tuoi genitori hanno mai espresso commenti sulla serie? Ti avevano parlato delle polemiche riguardanti i fantomatici bambini che saltavano dal balcone per trasformarsi in Jeeg?
Ogni volta che sento delle polemiche sorte in quegli anni, ne rimango sempre sbalordito perché da parte dei miei genitori non c’è mai stata alcuna perplessità nei confronti degli anime che io e mio fratello seguivamo ed ai quali ci “ispiravamo” nei nostri giochi. Ci compravano i giocattoli dei vari robot, i giornalini con i fumetti ispirati alle serie televisive, gli album delle figurine, noleggiavano gli 8 mm, insomma hanno sempre alimentato con piacere questa nostra sana passione!

I tuoi amici la seguivano?
Sicuramente, ma strano a dirsi non ricordo di averne mai parlato con loro!

Ritieni che Jeeg ti abbia insegnato qualcosa o che abbia contribuito in qualche modo al tuo sviluppo emotivo, sociale o culturale?
Penso che l’insegnamento fondamentale di questa serie, che credo valga tanto per me che per tutti, non stia tanto nei nobili valori che trasmette ma nel modo in cui vengono presentati, ossia come frutto di una lenta e spesso dolorosa maturazione, grazie alla quale ognuno dei protagonisti (soprattutto, ma non solo, Hiroshi) supera i propri limiti non fisici, bensì morali.

Riguardando quest’anime o rileggendone il manga ora che sei adulto la tua opinione cambia? In altre parole ti sembrano più o meno belle, più o meno realistiche, ecc…?
Jeeg è un anime che mi accompagna ormai da tanti anni, adattandosi perfettamente ai mutamenti del mio carattere e della mia sensibilità. Ogni volta sono riuscito ad apprezzarlo proprio perché guardandolo da una prospettiva differente.

Terminata l'autocelebrazione, mi sento di consigliare, a tutti gli appassionati del genere, la lettura di questo e/o altri volumetti della collana.
Sono opere fatte per gli amanti degli Anime dagli stessi amanti degli Anime, e quindi con grande e genuina passione!



user image stelvio 16 anni fa

ma ruoss assai assai a facc e godarike

user image ettore 16 anni fa

ruosss

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