BACIATI DAL CINEMA - TERZA PUNTATA
ettore 12 anni fa News
Nel 2011, il ns socio Adriano ha toccato con mano il mondo del cinema professionale. Abbiamo ritenuto saggio e opportuno intervistarlo su questa esperienza ponendogli 10 domande per sapere come si comportano i professionisti e trarne qualche insegnamento utile per il futuro.
Alcune domande sono di carattere generale, altre riassuntive per chi si fosse perso qualche “puntata”, alcune tese a soddisfare le mie curiosità relativamente al mio tradizionale ruolo di regista/operatore/supervisore.
Ciao Adriano,
ovviamente e solo una traccia, sentiti libero di dare informazioni non chieste, e di usare le domande come principio di un discorso più ampio.
1) Come si chiama il film al quale ai partecipato e quando è prevista l’uscita?
Il titolo non ci è stato fornito, si trattava di un corto low budget per un concorso. Anche se secondo me era gestito da professionisti.
2) Quale ruolo avevi e a quali prove/selezioni ti sei sottoposto per essere scelto?
In realtà era stato fatto un invito generico ad una scuola di ballo country per partecipare come comparse, si poteva estendere. Ero li come semplice osservatore per capire, imparare e riportare alla 3dproduction. Nessun ruolo. È sempre bene tenere i piedi per terra e cercare di migliorarsi, magari anche di crogiolarsi.
3) Quanto è durata la tua permanenza sul set e perchè?
La permanenza è durata diverse ore, c’è stata una lunghissima preparazione: angolazione delle riprese, luci, microfoni, trucco. Poi le riprese effettive: una sola scena ripetuta tante volte e ripresa ogni volta da angolazioni differenti, alcune anche con solo la musica di sottofondo.
4)Hai interpretato più di un ruolo? Se si perchè? E come si è reso plausibile ciò?
Come già riferito, non avevo alcun ruolo, ero solo un osservatore esterno.
5)La scena alla quale hai partecipato è stata interamente completata in questa sessione di riprese oppure il tuo giorno di lavoro è stato solo un tassello di essa?
Da osservatore ero abbastanza “libero”, sono andato via dopo diverse ore di riprese ma prima del termine, quindi non posso dare un giudizio preciso. Ho saputo che sono andati avanti ancora per molto.
6)Quante videocamere erano sul set? Chi le manovrava e chi le governava?
Venivano utilizzati due apparecchi contemporaneamente: per le riprese di primo piano usavano una fotocamera digitale appoggiata da un cavalletto che si trasforma in un blocco per le riprese a spalla, mentre per le riprese di secondo piano usavano una videocamera digitale.
7)Per l’audio che sistema utilizzavano? Microfoni addosso, Giraffa, altro...? E chi li gestiva?
Alla videocamera era attaccato un apparecchio per il mixer audio da cui partiva un lungo filo per un microfono probabilmente professionale, con tanto di asta da 2 metri.
Operatore della videocamera non era lo stesso della giraffa.
8)Si utilizza il ciak? E qual’è la corretta sequenza di avvio della ripresa (chi fa cosa e cosa dice)?
Non usavano il ciak, forse lo avevano dimenticato, forse ne erano sprovvisti. Sopperivano battendo le mani sul “Motore! Azione!”
9)Quante persone erano sul set (attori esclusi) e a far cosa?
Non ho potuto vedere chi realizzava il trucco, ma c’era una postazione apposita in altro ambiente con molto materiale. Ho visto schede apposite per ogni personaggio con fotografie prima e dopo la preparazione.
Poi le 3 persone con le apparecchiature per audio e video, le luci erano state piazzate prima ed erano fisse. Il protagonista era anche il regista, almeno così faceva sembrare.
Ripensandoci c’era anche chi si occupava della musica di sottofondo, il locale aveva una cabina da deejay.
10)Facciamo un paragone fra la tua esperienza personale e l’esperienza 3dproduction. In un ipotetico bersaglio di freccette, dove il centro è 100 (cioè l’esperienza che hai vissuto), lanciando una freccetta 3d, questa dove dovrebbe andare a colpire da 0 a 100? Quanto ci avviciniamo o quanto ci allontaniamo dal centro?
A mio modo di vedere direi che siamo di fronte a due tipologie di gestione e che quindi ci sono aspetti dove 100 siamo noi e altri no. Mi spiego.
Luci, usavano un faretto telescopico che a confronto il nostro è una lampadina da comodino, poi c’era una seconda unità composta da un gruppo di neon verticali incassati in una plafoniera argentata rettangolare con alette apribili, tutto su cavalletto telescopio; una versione professionale rispetto a quando usiamo il parasole per auto per rifrangere il nostro faretto. A volte la tecnologia fa la differenza, ma anche lo spazio, sta roba va conservata da qualche parte e costa. La 3d funziona in economia, il materiale è personale o è comprato con la cassa ma conservato in casa di volontari con buona pace per le famiglie.
Scenografia, nulla, nessun uso di effetti speciali e cromakey. Hanno usato una struttura già presente e funzionante, con tanto di impianto musicale e band. È bastato affittare il locale. Era tutto li. Le riprese girate a ridosso di un bel bancone da bar di locale county, di quelli che avremmo sognato per Sverminator ma che non tutti sanno era stato costruito al momento con materiale trovato in loco, grandi. La 3d ha inserito l’uso del cromakey un pò per sopravvenute esigenze e un pò per la voglia e la capacità di Ettore di sperimentare e imparare nuove cose.
Trucco, per tutti gli attori (le comparse no). Penso che noi un buon passo avanti lo abbiamo fatto con l’arrivo della preziosa Veronica e direi che SBATMAN e THE TRICK ne sono un esempio.
Tempi e riprese, una intera serata per una unica scena, noi ormai siamo specializzati nel DOVER giare in modo che sia buona la prima (o quasi), individuando a priori o al volo 1-2 angolazioni da fare bene e subito. Di necessità virtù.
Lo storyboard con foto del luogo in carta plastificata indica la possibilità di approfonditi sopralluoghi, preparazione lunga e attenta per una sola unica scena. Noi facciamo più o meno la stessa cosa ma per l’intero cortometraggio, a volte anche per più corti, con visite alle location che riguardano soprattutto la logistica. E poi le foto non le stampiamo perché costano (vuoi mettere una foto con un disegno di Ettore o di Paolo?). La ricerca su dove riprendere le singole scene la facciamo in base alla conoscenza teorica del luogo e molto su ricerche internet, perché tempo da dedicare non ce né. Qua aiuta improvvisazione e croma key. Di necessità virtù.
Sceneggiatura, ne ho avuta una a portata di mano, forse non era quella della serata ma era roba loro, le nostre sono di gran lunga più esaustive, rispondono a pieno alla necessità di “colpo d’occhio” per chi deve leggere le sue battute per la prima volta direttamente sul set.
Riepilogando.
Quello era considerato un corto low-budget per un concorso, ma la qualità delle attrezzature, intesa come costo, era abbastanza elevata. A paragone i nostri non sono manco “zero budget”, ma “puzzafamme budget” e lo dico con orgoglio.
Con soldi, tempo e attrezzature costose, tutti sono bravi e altezzosi. Non tenendo conto delle condizioni dell’epoca, se oggi girassimo “GLI IMPENSABILI”, “RHIS BLOND” o “NIGHTPIPP”, sarebbero dei capolavori. E sempre a zero budget.
Abbiamo da migliorare in alcuni punti ma nel suo piccolo la 3dproducion i suoi centri da 100 li ha.
Grazie Adriano, la tua esperienza (la seconda in ordine cronologico) ci ha dato un'altro punto di vista: quello del cortometraggi al servizio dei concorsi.
Abbiamo cosí raccolto le tre esperienze di cui disponevamo, di Alberto, Adriano e Paolo e attendiamo nuove e future sortite nel mondo professionistico.
Restate collegati e sopratutto raccontatecelo!!
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