BACIATI DAL CINEMA - PRIMA PUNTATA


  ettore     12 anni fa     News  

Sabato 9 giugno 2012, il ns associato Paolo ha toccato con mano il mondo del cinema professionale. Abbiamo ritenuto saggio e opportuno intervistarlo su questa esperienza ponendogli 10 domande per sapere come si comportano i professionisti e trarne qualche insegnamento utile per il futuro.
Alcune domande sono di carattere generale, altre riassuntive per chi si fosse perso qualche “puntata”, alcune tese a soddisfare le mie curiosità relativamente al mio tradizionale ruolo di regista/operatore/supervisore.

Ciao Paolo,
ovviamente e solo una traccia, sentiti libero di dare informazioni non chieste, e di usare le domande come principio di un discorso più ampio.

1) Come si chiama il film al quale ai partecipato e quando è prevista l’uscita?
-''Nuovo Ordine Mondiale'' e la sua uscita nelle sale cinematografiche é prevista per novembre.

2) Quale ruolo avevi e a quali prove/selezioni ti sei sottoposto per essere scelto?
- Ho risposto ad un annuncio con il quale si richiedevano figuranti. All'appuntamento, dopo che mi é stata scattata una foto da mettere in archivio, il regista mi ha provinato facendomi leggere, intrerpretandolo, un piccolo monologo scritto da lui. Ciò indipendentemente dal fatto che, per il film in cantiere, dovessi essere solo un figurante.

3) Quanto è durata la tua permanenza sul set e perchè?
- E' durata dalle 9:00 del mattino (orario dell'appuntamento, anche se io sono arrivato 10 minuti prima!) ed é terminata alle 18:30. Nonostante siamo state girate solo tre (o quattro) sequenze di una sola scena, la loro lavorazione é durata davvero molto: a parte la preparazione del set, per ciascuna delle inquadrature, ogni ripresa poteva contare 20 e più CIAK!

4) Hai interpretato più di un ruolo? Se si perchè? E come si è reso plausibile ciò?
- Il ruolo previsto era ed é stato quello di un ricercatore assassinato in un laboratorio assieme ad i suoi colleghi ed una guardia giurata. Tuttavia, oltre me, c'erano solo due figuranti (un ''ricercatore'' e la ''guardia'') più un'altro figurante/ricercatore la cui ripresa é stata spostata all'indomani. Ciò ha portato al mio utilizzo anche per altri due ''cadaveri'': uno messo a faccia in giù sul pavimento, e quindi non riconoscibile, e l'altro nascosto da un banco e di cui spuntava solo la mano guantata avvinghiata ad un raccoglitore con delle provette.
L'inquadratura che mi riguardava poi, a differenza di quanto avevo immaginato, é stata molto più impegnativa in quanto più dettagliata: pensavo infatti di dover essere inquadrato brevemente in una panoramica, invece il copione prevedeva che uno dei protagonisti si avvicinasse a me e, osservandomi, esprimesse delle osservazioni. Il difficile era non tanto il rimanere immobile, quanto il trattenere il fiato per buoni trenta secondi. Considerando che ero seduto non a terra ma su una cassettina dei ferri per tenermi più rialzato, e con la schiena poggiata ad un mobile, mi trovavo in una posizione scomoda, dovendo simulare la rilassatezza di un cadavere in una posizione che purtroppo mi teneva in una certa tensione, il tutto appunto trattenendo il fiato, e tenendo occhi e bocca aperti. Non é stata proprio una passeggiata, anche se comunque molto entusiasmante!

5) La scena alla quale hai partecipato è stata interamente completata in questa sessione di riprese oppure il tuo giorno di lavoro è stato solo un tassello di essa?
- Come ho detto pocanzi, altre inquadrature sono state rimandate al giorno dopo in quanto il tempo a disposizione non é bastato a completare l'intera scena che, da quel che ho capito, dovrebbe durare un paio di minuti.

6) Quante videocamere erano sul set? Chi le manovrava e chi le governava?
- Una sola videocamera, con il supporto di un monitor da quale guardare le inquadrature bene nel dettaglio. A manovrarla c'era un cameraman mentre i due registi seguivano il tutto attraverso il suddetto monitor.

7) Per l’audio che sistema utilizzavano? Microfoni addosso, Giraffa, altro...? E chi li gestiva?
- Per l'audio erano presenti sul set due fonici: uno manovrava la giraffa mentre l'altro ascoltava l'audio catturato in cuffia mentre questo veniva registrato su un supporto che teneva al fianco, tipo walkman. C'era anche un'altro microfono poggiato a terra, imbottito di stoffa lanuginosa, ma questo non lo visto manovrare particolarmente.
E' importante sapere che la giraffa é sì utile a prendere bene il parlato ma proprio per questo coglie anche tutti i benché minimi rumori di sottofondo che vengono quindi amplificati. Nel nostro caso quindi non sarebbe una soluzione ad eventuali rumori o chiacchierii di fondo. Sul set e nei dintorni deve regnare il silenzio più assoluto!

8) Si utilizza il ciak? E qual’è la corretta sequenza di avvio della ripresa (chi fa cosa e cosa dice)?
- Il CIAK viene utilizzato, e sempre!
La corretta sequenza é:
- Motore (si accende la videocamera e si registra)
- CIAK (e si pronuncia il numero della scena ed il numero progressivo di ripresa, ad esempio prima, seconda, etc)
- Numero di traccia audio pronunciata dal fonico
- Azione (e dopo tre secondi gli attori iniziano a muoversi e/o parlare)

9) Quante persone erano sul set (attori esclusi) e a far cosa?
- Lo staff tecnico era composto da: i due registi; tre attrezzisti che allestivano il set con fari, teli, carrello, oggetti di scena; due fonici con la loro apparecchiatura; due segretarie di produzione che supervisionavano il lavoro e si occupavano di organizzare gli attori; una truccatrice.

P.s.: Sempre rimanendo in campo ''tecnico'', per le inquadrature a campo lungo veniva sempre utilizzata una ''macchina del fumo''. Essa veniva azionata sparandone una buona quantità che poi veniva dispersa nell'ambiente da uno degli attrezzisti che la sventagliava servendosi di un pannello. In un primo momento pensavo fosse un'esigenza puramente scenica (vapori dispersi nel laboratorio, oppure un suggestivo pulviscolo), invece il fumo viene utilizzato per rendere meno marcate le ombre e le luci presenti nell'inquadratura conferendole una maggiore morbidezza.

10) Facciamo un paragone fra la tua esperienza personale e l’esperienza 3dproduction. In un ipotetico bersaglio di freccette, dove il centro è 100 (cioè l’esperienza che hai vissuto), lanciando una freccetta 3d, questa dove dovrebbe andare a colpire da 0 a 100? Quanto ci avviciniamo o quanto ci allontaniamo dal centro?
- Purtroppo il paragone é parecchio azzardato visto che il confronto viene fatto con un contesto professionale.
Per rendere significativo il paragone bisogna partire quindi dalla premessa che ciò che facciamo noi é appunto su un piano fortemente amatoriale. Partendo da questo presupposto valuto ciò che faccimo noi con un valore di 60, in quanto seppur arrangiato con tutte le limitazioni tecniche e ti tempo a cui dobbiamo ahinoi sottostare, potremmo davvero ottenere di più se affrontassimo il nostro ''lavoro'' con più scrupolosità.
Dobbiamo cioè sforzarci di ricavare il massimo dal minimo di cui, per nostre sfortuna, disponiamo!

Grazie Paolo e seguendo l'evolversi di questa esperienza, presto cercheremo di radunare i racconti e le altre esperienze fatte negli anni da altri associati e/o simpatizzanti per farne futuro tesoro.



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Paolo sei online nel nuovo trailer!

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